Apple contesta l’Antitrust italiana sulla garanzia
Apple Italia è in completo disaccordo con l'Antitrust e contesta il procedimento avviato per inottemperanza della sentenza comminata nel dicembre 2011. "Abbiamo introdotto un numero di misure per venire incontro alle preoccupazioni dell'autorità italiana e non siamo d'accordo con le ultime osservazioni", si legge nella brevissima nota inviata via mail a Reuters. Insomma, da una parte l'AGCM sostiene che il colosso statunitense abbia fatto ben poco per rendere più trasparente l'informazione sulle garanzie, dall'altra l'azienda sembra essere soddisfatta del suo operato.
La verità è nel mezzo? Assolutamente no, e basta dare un'occhiata al sito ufficiale Apple. Nella pagina "Assistenza e Supporto da chi conosce davvero i prodotti Apple" si legge che "tutti i prodotti hardware Apple includono una garanzia limitata di un anno e 90 giorni di assistenza tecnica telefonica gratuita.* Per estendere la copertura, acquista AppleCare Protection Plan**".
Apple Care
Insomma, è come se 900mila euro di multa non fossero serviti a nulla. Garanzia legale, garanzia commerciale, conformità e tutto il resto sono dettagli che si scoprono solo ed esclusivamente cliccando su un link a piè pagina che apre un documento intitolato "additional_warranty_italy".
Apple qui sottolinea che "nei primi 24 mesi dalla data di consegna del prodotto il consumatore ha diritto alla garanzia del venditore che prevede tra l'altro la riparazione o sostituzione gratuita del prodotto non conforme al contratto (Articolo 130 del Codice del Consumo)". Ma anche (confondendo non poco le idee) che "i difetti che si manifestano nei primi 6 mesi dalla consegna si presumono esistenti al momento della consegna". Dopodiché parla dei difetti intervenuti dopo la consegna, che per un anno rientrano nella garanzia annuale limitata Apple – praticamente la garanzia commerciale.
Insomma, il documento non è chiarissimo e l'Antitrust l'ha fatto notare con dovizia di particolari. Di fatto viene criticata la poca chiarezza e anche "un taglio sostanzialmente incentrato sulla garanzia del produttore e sull'offerta dei servizi Apple Care Protection Plan a pagamento, con la mera aggiunta di brevi note apposte con evidenza grafica ridotta […] in modo da non rendere immediatamente chiaro il contenuto dei diritti derivanti dal regime della garanzia legale di conformità". Non meno importante il fatto che tutta la comunicazione non riesce a chiarire in maniera inequivocabile l'intenzione di Apple "di riconoscere l'assistenza in base alla garanzia legale nei primi due anni dall'acquisto e non solo nei primi sei mesi".
Il consumatore potrebbe non capire
Apple a questo punto ha 30 giorni per far pervenire all'Autorità scritti difensivi e documenti, nonché chiedere di essere sentita. In caso contrario scatteranno ulteriori sanzioni. In conclusione possiamo sottolineare che il comportamento di Apple è quanto mai anomalo. Pur disponendo del più invidiato apparato di Comunicazione dell'intera industria ICT sembra non riuscire a formulare una corretta informazione sull'argomento. È risaputo che la normativa vigente sulle garanzie non è perfetta (Garanzia commerciale, chi ha detto che è di due anni?) ma perché non approfittarne allora per evidenziarne le criticità?
Sappiamo bene che il cosiddetto difetto di conformità (coperto dalla garanzia legale di 2 anni) è una trappola: alcuni sostengono che non possa essere contestato dalle aziende, altri che richieda una perizia. Però è anche vero che un serio dibattito al riguardo avrebbe potuto trasformare una macchia per l'immagine in un'occasione per rendere l'argomento cristallino. Con tutte le conseguenze positive del caso.