Apple vince il ricorso: non pagherà per Cover Flow
Il giudice della corte federale di Tyler, in Texas, ha ribaltato la sentenza che imponeva ad Apple di pagare 625,5 milioni di dollari a Mirror Worlds LLC per la violazione di alcuni brevetti (Apple condannata a 620 milioni di dollari di multa). Il tribunale ha stabilito che Apple non ha violato alcun brevetto di proprietà di Mirror Worlds e ha archiviato il caso a favore di Apple.
Cover Flow non viola alcun brevetto. La sentenza del giudice Lewis chiude il caso a favore di Apple
Il giudice Leonard Lewis, nelle motivazione della sentenza, ha scritto che “Mirror Worlds ha dipinto un quadro attraente per la giuria federale, ma non è riuscita portare prove sufficienti per sostenere gli elementi d’accusa in base alla legge. Il materiale probatorio è insufficiente per giustificare l’entità delle multe stabilite dalla giuria lo scorso ottobre”. Inoltre, la corte ha sentenziato che la richiesta di rimborso in denaro era troppo alta.
La sentenza chiude una vicenda giudiziaria iniziata nel 2008, quando Mirror Worlds, un’azienda fondata dal professore dell’università di Yale David Gelernter, aveva denunciato Apple perché sosteneva che i computer Mac violavano tre dei suoi brevetti. La pietra dello scandalo era “Cover Flow“, usato per scorrere tra musica, copertine di album e altri elementi.
Il metodo di scorrimento fra i contenuti multimediali era la causa per la quale Mirror Worlds aveva denunciato Apple – clicca per ingrandire
Il professor Gelernter sosteneva che Cover Flow era identica alla sua “lifestreaming”. Apple, invece, ha sempre sostenuto che questa interfaccia è stata creata dallo sviluppatore di software Steel Skies, dal quale l’azienda ha acquistato la tecnologia nel 2006, assumendone anche le responsabilità legali.
Inoltre, Mirror Worlds pretendeva soldi per la presunta violazione di brevetti impiegati nella realizzazione di Spotlight (la funzione di ricerca integrata nel sistema operativo) e di Time Machine, usata per i backup automatici.
A ottobre del 2010 la giuria aveva dato ragione al querelante e aveva stabilito che Apple avrebbe dovuto pagare un risarcimento pari a 208,5 milioni dollari per ciascuno dei tre brevetti violati. Apple, invece di pagare il salatissimo conto, aveva presentato ricorso.