In Corea del Sud è stata inaugurata la prima linea di autobus con alimentazione elettrica wireless. Presso la città di Gumi il Comune ha realizzato un percorso di 24 km, per due Online Electric Vehicles (OLEV), che collegheranno la stazione del treno alla città di In-dong.

La novità è che la cavetteria elettrica è stata piazzata al di sotto del manto stradale e il trasferimento energetico avviene tramite risonanza magnetica. Questo permette ai veicoli di montare piccole batterie (un terzo rispetto ai convenzionali EV), quindi ridurre il peso e di conseguenza i consumi. Senza contare ovviamente i vantaggi per l'impatto ambientale, considerato che la porzione di strada occupata dalle cavetterie è di solo il 5-15%.

Il bus coreano

Secondo gli esperti si tratterebbe di una piattaforma tecnologica basata sulla Shaped Magnetic Field in Resonance (SMFIR), sviluppata dal Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST). Di fatto gestisce 100 kilowatt di potenza alla frequenza di 20 kHz, creando quindi un campo magnetico di 20 kHz. Si stima che l'efficienza di trasmissione raggiunga l'85% e che la potenza del bus raggiunga i 136 CV.

Il sistema

Inoltre la radiazione diffusa è molto ridotta poiché l'attivazione wireless energetica avviene esclusivamente al passaggio dell'autobus. In ogni caso le emissioni rispettano gli standard internazionali sui campi elettromagnetici (EMF).

Ibrido in alto vs. OLEV

Entro il 2015 il numero di autobus raggiungerà quota 10 e non si esclude la possibilità di ampliare il percorso.

Il pensiero non può che correre immediatamente all'Italia, un paese che sopratutto nelle grandi città è alle prese con problemi di inquinamento e impatto ambientale. A Roma, ma anche a Firenze, Milano o Torino sarebbe un sogno potere sostituire gli attuali autobus con qualcosa di simile. Sempre che eventuali studi indipendenti confermino la sicurezza di questi sistemi.