Conclusioni

La Canon EOS 7D Mark II rappresenta, senza dubbio, il nuovo punto di riferimento fra le reflex dotate di sensore APS-C. Con una costruzione impeccabile a prova di uso più gravoso, una versatilità fuori dal comune (nell’ottica di un utilizzo professionale) ed un autofocus velocissimo e ampiamente customizzabile secondo le necessità dell’utente, rappresenta uno strumento indispensabile non solo per il fotoamatore e gli operatori video evoluti, ma anche per chi con la fotocamera ci lavora. Il fatto che il sensore CMOS da 20,2 Mpixel sia un APS-C e non un full frame ha comunque una sua logica: basti pensare al vantaggio che se ne trae in termini di lunghezza focale equivalente nell’uso del teleobiettivo, grazie al fattore moltiplicativo di 1,6 x. Ad esempio, il nuovo zoom Canon EF 100-400mm f/4.5-5.6L IS II, utilizzato su questa macchina equivale a un 160 – 640! Questo ha un senso soprattutto nella fotografia naturalistica, sportiva e in tutte quelle situazioni in cui, giocoforza, non ci si può avvicinare troppo al soggetto (e questo vale anche per i paparazzi delle riviste gossip!). Non dimentichiamo poi i 10 fps di burst rate e in generale la velocità di elaborazione e la reattività rese possibili dal doppio processore d’immagine DIGIC 6.

Nell’ambito delle reflex APS-C, la possibile concorrente potrebbe essere la Sony SLT A77 II, che però ha un costo inferiore.

Punti deboli? La complessità delle funzioni richiede un po’ di pratica per settare velocemente i vari parametri in base alle condizioni di ripresa, il Wi-Fi non è integrato e il monitor non angolabile. Manca la possibilità di riprendere in 4K e non è prevista la funzione di focus peaking, ormai diffusa anche su fotocamere di costo molto inferiore. Pure il prezzo non è alla portata di tutte le tasche, ma proporzionato ai contenuti tecnici offerti dal prodotto.