Corpo macchina ed ergonomia

Come la 7D di cinque anni fa, di cui sono stato fortunato possessore, la prima impressione che emerge impugnando la neonata Mark II è il suo aspetto solido e professionale, che la colloca nella fascia alta del mercato pur non essendo una full frame. Se non fosse per la piccola differenza nella conformazione del pentaprisma dovuta alla presenza del flash e del modulo GPS, potrebbe essere scambiata per la 5D Mark III, ma comunque ricorda tantissimo anche il modello da cui deriva, segno che Canon ha ormai tracciato una linea nello studio e nella disposizione dei comandi che riflette le esigenze delle migliaia di fotografi cui si rivolge. Crediamo che ben difficilmente questo collaudato mix potrà, nei modelli a venire, subire sostanziali cambiamenti.

Dimensioni a confronto: da sinistra EOS 7D Mark II, EOS 6D e EOS 7D;
come si vede, la 6D è leggermente più compatta pur essendo una full frame

Se le dimensioni non sorprendono, il peso certo si fa sentire: 910 gr. per il solo corpo non sono pochi, 50 gr. in più della 7D e ben 140 gr. in più della full frame 6D, che però non ha il flash ed è meno sofisticata nelle caratteristiche, quindi ha fisicamente “meno hardware” all’interno.

Il corpo è realizzato in lega di magnesio ed è impermeabilizzato mediante guarnizioni che proteggono la Mark II da acqua e polvere. Il livello di tropicalizzazione è il medesimo della EOS-1N.

Osservando la fotocamera dal lato dell’obiettivo, si nota il diverso e più comodo posizionamento del pulsante della profondità di campo.

Superiormente le macchine (7D e 7D MK2) sono praticamente identiche, con il display retro illuminabile sulla destra che mostra le impostazioni principali e i tastini a doppia funzione, soluzione che è stata abbandonata sulla EOS 6D a favore di una maggior semplicità d’utilizzo.

Per accedere alle funzioni di uso più frequente, nella 7D Mark II (a sinistra) sono stati
utilizzati tre tasti a doppia funzione sopra all’LCD, mentre nella 6D quattro tasti a singola funzione

Inoltre, la ghiera dei modi sulla Mark II è dotata di blocco.

Il retro presenta numerosi tasti funzione, il che permette, assieme a quelli superiori, di ricorrere il meno possibile ai menu a vantaggio della rapidità d’utilizzo. Un’innovazione introdotta su questo modello è la levetta coassiale al multi-selettore utilizzato per spostare il punto o l’area di MAF: facilmente azionabile dal pollice, cambia rapidamente l’area di messa a fuoco fra le numerose disponibili. Si può fare lo stesso con la ghiera anteriore vicino al pulsante di scatto in combinazione con il tasto M-Fn.

Una nuova levetta dedicata alla selezione dell’area AF consente di passare istantaneamente
tra le diverse aree AF disponibili, senza staccare l’occhio dal mirino.

Altro tasto, diciamo inconsueto, è quello chiamato RATE, che si trova alla sinistra del display. E’ definibile dai menu personalizzazione o per proteggere le immagini (e i filmati) e per classificarle, in modo che sia possibile visualizzare soltanto quelle volute, oppure fare una presentazione soltanto di quelle selezionate.

Lo scomparto per le schede di memorizzazione laterale permette di alloggiare sia le CF Card che le SD Card, di tutti i formati attualmente disponibili. Se sono stati inseriti entrambi i tipi di scheda, è possibile selezionare se registrare su una o sull’altra o simultaneamente su entrambe per creare una copia di backup.

Sul lato opposto, si trovano la mini HDMI out, la presa USB, quella per il microfono esterno stereo, quella per le cuffie, il sincro flash e il terminale per il telecomando. EOS 7D Mark II incorpora un nuovo terminale digitale USB 3.0 Super Speed, che permette ai fotografi di trasferire rapidamente e facilmente le immagini a dispositivi esterni, così come scattare collegati in diretta per un trasferimento delle immagini ancora più veloce.

L’ergonomia, nel complesso, è ottima e malgrado i numerosi comandi non si rischia di azionarli inavvertitamente. Inoltre, gli stessi sono posizionati esattamente là dove ci si aspetta di trovarli.