Pentax Optio RZ18 – Il corpo
- Pagina 1 : Canon SX150 IS, Panasonic TZ18, Pentax RZ18: tre compatte CCD alla prova
- Pagina 2 : Canon PowerShot SX150 IS – Il corpo
- Pagina 3 : Canon PowerShot SX150 IS – Sul campo
- Pagina 4 : Panasonic Lumix DMC-TZ18 – Il corpo
- Pagina 5 : Panasonic Lumix DMC-TZ18 – Sul campo
- Pagina 6 : Pentax Optio RZ18 – Il corpo
- Pagina 7 : Pentax Optio RZ18 – Sul campo
- Pagina 8 : Risultati dei test
- Pagina 9 : Scatti in studio
- Pagina 10 : Conclusioni
Pentax Optio RZ18 – Il corpo
Il corpo della Pentax Optio RZ18 è minimalista: un parallelepipedo con gli angoli arrotondati. Sul frontale ha in evidenza solo il blocco obiettivo e il flash (automatico, fisso), sulla parte superiore il pulsante di accensione e quello di scatto, circondato dalla ghiera dello zoom. Il materiale usato rende la Optio più leggera della media ma le conferisce anche un aspetto fragile e “plasticoso”, non proprio in linea con il prezzo della fotocamera (ad esempio, è in plastica anche la filettatura per il cavalletto).
La RZ18 comunque si impugna bene e si può comandare con una mano sola per scatto e zoomata, ma troppo spesso si rischia di coprire parzialmente il flash con il dito medio della mano destra.
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La peculiarità di questa compatta è lo zoom, che parte da un buon grandangolo (25mm) e arriva sino a un tele mediamente spinto (450mm): più della media delle compatte che non ambiscono al titolo di super-zoom (che cedono qualcosa alle focali corte, partendo da 28mm). L’obiettivo ha una luminosità nella media (f/3,5-5,9), ma passa a f/4 già a 39mm di focale. Lo zoom richiede una stabilizzazione, che in questo caso è collegata al sensore.
Il sensore ha una capacità di 16 MP effettivi, molti per un CCD inoltre piccolo (tocchiamo quasi 58 MP/cm2). Per evitare problemi di rumore, il firmware della Optio permette di spingere la sensibilità del sensore solo fino a 1.600 ISO alla risoluzione massima, oltre (3.200 e 6.400 ISO) la risoluzione delle immagini cala automaticamente a 5 MP. Anche la sensibilità automatica è conservativa: per default ci si ferma a 800 ISO (si modifica questo limite usando i menu di configurazione). La sensibilità minima impostabile è di 80 ISO.
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Il lato posteriore della Optio è occupato dal display, di buone dimensioni (3 pollici) ma poco inciso (460 mila punti). Sulla sua destra un bilanciere, con un pulsante centrale di selezione, e quattro pulsanti per funzioni specifiche.
Brilla per la sua assenza una qualsiasi ghiera per la selezione delle modalità di scatto, il che costringe a usare il pulsante Mode per accedere a un menu in cui scegliere come scattare. Questo limite, forse dovuto a una scelta estetica, è in parte compensato dal fatto che la Optio segue una logica “full auto” in cui, evidentemente, il cambio di modalità di scatto è poco frequente.
Anche la mancanza di un pulsante per attivare la registrazione video impone di passare attraverso il menu Mode. Non che la Optio RZ18 sia l’ideale per i registi in erba: si ferma al 720p, non ha una uscita HDMI e registra audio solo monofonico.
Le schede di memoria previste sono di tipo SD/SDHC/SDXC. La batteria è agli ioni di litio. La compatta è particolarmente leggera (178 grammi con le batterie), mentre le dimensioni (97 x 61 x 33 mm) sono nella media.
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- Pagina 4 : Panasonic Lumix DMC-TZ18 – Il corpo
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- Pagina 6 : Pentax Optio RZ18 – Il corpo
- Pagina 7 : Pentax Optio RZ18 – Sul campo
- Pagina 8 : Risultati dei test
- Pagina 9 : Scatti in studio
- Pagina 10 : Conclusioni
Indice
- 1 . Canon SX150 IS, Panasonic TZ18, Pentax RZ18: tre compatte CCD alla prova
- 2 . Canon PowerShot SX150 IS – Il corpo
- 3 . Canon PowerShot SX150 IS – Sul campo
- 4 . Panasonic Lumix DMC-TZ18 – Il corpo
- 5 . Panasonic Lumix DMC-TZ18 – Sul campo
- 6 . Pentax Optio RZ18 – Il corpo
- 7 . Pentax Optio RZ18 – Sul campo
- 8 . Risultati dei test
- 9 . Scatti in studio
- 10 . Conclusioni