e-G8: Bernabé lamenta un trattamento di sfavore
Bernabé intervenendo oggi all’e-G8 di Parigi ha ribadito il problema delle TLC: gli operatori tradizionali sono soggetti a troppe regole e vincoli. ”Penso che non si possa mantenere questa situazione di asimmetria, dove gli operatori tradizionali delle TLC hanno regole e vincoli e invece ci sono operatori che entrano sul terreno senza alcun tipo di regolamentazione”, ha dichiarato il presidente esecutivo di Telecom Italia e presidente della GSMA, l’associazione che riunisce gli operatori mobili mondiali.
Sotto a chi tocca: scoviamo i replicanti
”Credo ci debba essere un modo per combinare le esigenze di tutti gli attori, sia gli operatori storici, sia quelli della web industry”. Di fatto Bernabè fa riferimento al dibattito sulla tassazione delle Web company, che lo stesso Sarkozy sta cavalcando da tempo (Sarkozy vuole che Google paghi le tasse nazionali).
I bilanci sono in rosso perché a fronte di un numero di addetti pari a 1,2 milioni “i prezzi scendono sia nel fisso sia nel mobile” e gli investimenti nelle infrastrutture sono sempre più forti. “Questo è un elemento di cui i governi devono tenere conto”, ha ricordato il presidente Telecom Italia.
”Dobbiamo dare atto a Sarkozy di aver posto nell’agenda del G8 temi come la rivoluzione tecnologica e le sue implicazioni di natura politica é sociale. Si tratta di un’iniziativa importante e positiva”.
Di fronte a tutte queste parole sembra che ai cronisti venga chiesto di sorvolare sulla realtà dei fatti. Sarkò si è fatto promotore di una legge (Hadopi) sulla tutela degli interessi dei detentori di copyright fra le più dure in Europa. Il ramoscello d’ulivo sbandierato sembra intinto nella cicuta.
Come dimenticare poi che l’organizzazione dell’e-G8 Forum, come ricorda il professor Juan Carlos De Martin, è stata curata pensando esclusivamente al mondo delle imprese. Università , centri ricerca e community online sono state poste in minoranza, pur vantando un peso specifico ben più forte per le sorti della Rete.
“È dunque legittimo chiedersi quale sia la vera agenda del Forum: confronto reale sul futuro della Rete o semplice messa a punto di decisioni già prese da relativamente pochi attori? Letti i comunicati ufficiali, l’attenzione dei G8 sembra concentrarsi su due aree: gli usi illeciti delle opere dell’ingegno e la neutralità della Rete”, scrive De Martin.
Insomma, tutto sembra ridursi al tentativo di individuare gli strumenti legislativi più efficienti per il cecchinaggio degli utenti P2P e la strategia migliore per mettere le mani nelle tasche delle Big company come Google e Apple.