FBI stanzia 1 miliardo per il riconoscimento facciale totale
L'FBI (Federal Bureau of Investigation) sta investendo un miliardo di dollari in un sistema di riconoscimento facciale di nuova generazione. L'investimento rientra in un programma più ampio chiamato Next Generation Identification (NGI) che riguarderà più soluzioni, dalla scansione dell'iride, all'analisi del DNA, fino a soluzioni per identificare la voce.
Una manciata di Stati ha iniziato a febbraio a caricare le foto dei criminali in un database, come parte di un programma pilota che si estenderà a livello nazionale entro il 2014. L'obiettivo ultimo dell'FBI è quello di usare sia foto segnaletiche sia scatti da telecamere di sicurezza, in modo da poter riconoscere il volto di un potenziale criminale anche in mezzo alla folla.
Tutto è gestito da una serie di algoritmi che, in un test del 2010, si sono dimostrati capaci di riconoscere una persona all'interno di 1,6 milioni di foto segnaletiche con una precisione del 92%. L'FBI non ha rilevato dettagli sugli algoritmi che sta usando, ma la sua tecnologia sembra essere molto precisa se ??applicata a foto scattate in condizioni controllate, quali quelle dei documenti (patente, carta d'identità, etc.) o quelle scattate dalle forze dell'ordine in seguito a un fermo.
L'ente governativo però potrebbe avvalersi di algoritmi, come quelli sviluppati alla Carnegie Mellon, in grado di analizzare le caratteristiche di una foto scattata frontalmente o lateralmente, creare un modello 3D del volto, ruotarlo fino a 70 gradi in modo che corrisponda all'eventuale foto segnaletica, e quindi verificare le somiglianze con un buon grado di precisione.
Le maggiori difficoltà per il sistema si hanno in condizioni di bassa luce. Unire foto scattate sia nello spettro di luce visibile che all'infrarosso potrebbe rendere le immagini migliori e il riconoscimento più agevole, ma le telecamere a infrarossi sono ancora molto costose.
Siamo agli albori di un sistema orwelliano? Alcuni difensori della privacy sono preoccupati per l'ampia portata dei piani dell'FBI. In particolare ci si chiede se oltre alle foto di malviventi non possano finire sotto l'occhio elettronico anche persone che non c'entrano nulla, magari per casualità. Jerome Pender dell'FBI ha dichiarato a luglio in Senato che il database impiegato per il programma pilota usa solo foto segnaletiche dei criminali, ma secondo l'avvocato Jennifer Lynch della Electronic Frontier Foundation non è chiaro se le cose rimarranno così in futuro, quando l'NGI entrerà completamente in funzione.