Kaspersky Lab scopre il segreto dell’invisibilità degli hacker
Ci sono molti gruppi di cybercriminali in azione nel mondo, ma alcuni sono un gradino sopra agli altri. Di solito si pensa che dietro a questi "super gruppi" ci siano delle organizzazioni governative e, guardando alle ultime scoperte di Kaspersky Lab, in alcuni casi il dubbio sembra lecito.
Uno di questi "super gruppi" è conosciuto con il nome di "Turla": organizzati e specializzati in attacchi mirati, hanno all'attivo un numero impressionante di infiltrazioni portate a termine con successo.

La cosa che, però, davvero li distingue dagli altri è il livello di anonimità che riescono a mantenere. Nessuno ha la più pallida idea di dove si trovino le loro basi operative né i server di comando e controllo che usano per le loro operazioni.
Nascondere un server di comando e controllo non è un'operazione semplice perché i client presenti sulle macchine infettate all'interno delle reti infiltrate non possono fare a meno di rivelare un IP al quale si connettono per ricevere ordini e inviare il risultato delle loro operazioni.
Eppure, qualsiasi indagine su questi indirizzi non porta a nulla nel caso degli attacchi di Turla: il risultato è sempre una macchina perfettamente lecita e addirittura non compromessa, all'interno di reti senza problemi di sicurezza.
In altre parole, l'indirizzo IP non corrisponde mai a quello del server di controllo. Ma come è possibile? Come possono i client inviare i dati da estrarre e ricevere nuovi ordini se gli IP con i quali comunicano non appartengono a macchine compromesse?