La TV ad altissima definizione ha il suo primo standard: SHV (Super Hi-Vision). È stato ratificato (in tempi relativamente brevi) in quest'ultimo scorcio di agosto dalla ITU (International Telecommunication Union) attraverso la raccomandazione ITU-R BT.2020, che accoglie in gran parte le proposte avanzate dal pioniere NHK (autore tra l'altro di un test su vasta scala condotto con la BBC in occasione delle recenti Olimpiadi).

Il TV LG da 84", uno dei primi modelli commerciali ad andare oltre la risoluzione Full-HD.

Ecco i punti salienti dello standard. Le risoluzioni, innanzitutto, sono confermate essere la 3840×2160 e la 7680×4320, con quest'ultima che quadruplica la risoluzione Full-HD tanto in orizzontale quanto in verticale (1080 x 4 = 4320), ottenendo quindi una conta dei pixel 16 volte superiore, ed è quindi nota con l'intuitiva sigla…8K! Ironia a parte sulla scelta delle sigle, forse poco felice, le risoluzioni SHV mantengono un formato 16:9 con pixel quadrati, pertanto non sarà richiesto alcun adattamento.

Non si tratta comunque solo di risoluzione. Il frame rate arriva, con il nuovo standard, a 120 fps, con scansione rigorosamente "progressiva". La SHV mette quindi al bando la scansione interallacciata, in cui vengono mostrate, alternativamente, solo le linee pari o le linee dispari dell'immagine, e di questo siamo lieti. Oltre al 120p sono ammessi i frame rate inferiori 60p (59.94p), 50p, 30p (29.97p), 25p e 24p (23.976p). Ultimo ma non meno importante, il nuovo standard prevede profondità colore di 10 e 12 bit, per un più ampio gamut che possa finalmente superare i limiti dell'sRGB.

Naturalmente, la ratifica dello standard non significa che i prodotti commerciali – o, men che meno, la loro piena fruizione – siano dietro l'angolo, anche se recenti annunci da parte di LG sembrano indicare che la transizione verso risoluzioni oltre la Full-HD sia imminente. Giova ricordare, in proposito, che l'emittente NHK ha indicato il 2020 come anno in cui prevede di iniziare le trasmissioni SHV.