Legge brevetti USA a rischio porcata: favoriti i big
Il Senato degli Stati Uniti ha approvato l’America Invents Act, ossia il disegno di legge che regola le procedure per la concessione dei brevetti nel paese a stelle e strisce. Dal sistema odierno si passerà a uno nuovo che prevede due gradi di revisione per impugnare brevetti già concessi. Inoltre, l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) avrà d’ora in poi la facoltà di fissare gli importi delle tasse sui brevetti.
Il disegno di legge è stato approvato nel testo che era stato revisionato per l’ultima volta all’inizio di quest’anno, con 89 voti a favore e 9 contrari e ora manca solo la firma del Presidente Barack Obama per farlo diventare legge degli Stati Uniti d’America.
Il senato USA ha approvato la nuova normativa sui brevetti
Il senatore Patrick Leahy ha definito questa legge come la revisione più significativa del sistema dei brevetti da decenni. Non è dello stesso avviso il senatore Maria Cantwell, secondo cui “questa non è una legge di riforma dei brevetti, è un grande omaggio alle grandi aziende che con i loro brevetti potranno calpestare i diritti dei piccoli inventori”. Queste due posizioni chiariscono i termini dell’agguerrito dibattito che ha imperversato per anni bloccando la riforma.
L’unica significativa novità introdotta dalla legge è l’istituzione della revisione successiva all’approvazione (“post-grant review”), che consente di presentare prove presso l’Ufficio Brevetti per l’invalidazione delle proprietà intellettuali che non si ritengono valide.
L’USPTO potrà auto finanziarsi stabilendo le tasse sui brevetti
L’altro passaggio che ha creato aspre discussioni è che con la riforma appena votata si passa dal precedente sistema “first-to-invent” (il primo a inventare qualcosa) al nuovo sistema “first-to-file” (il primo a registrare l’invenzione). Come suggerito dai nomi, il brevetto sarà concesso al primo che deposita la domanda presso l’ufficio brevetti, anche se qualcun altro aveva già inventato la tecnologia.
Quest’ultimo può sempre fare una denuncia e presentare le sue prove in sede processuale per rivendicare la proprietà del brevetto. Coloro che sono favorevoli a questo cambiamento reputano che in questo modo l’iter di concessione dei brevetti si snellirà di molto (attualmente ci vogliono circa 34 mesi per l’approvazione di un brevetto e circa 700.000 domande arretrate da mandare avanti) e quindi potranno essere approvate più velocemente le migliaia di richieste di brevetti che stanno prendendo polvere sui tavoli dell’USPTO.