La radio in tasca e non solo, continua

La prima radio per automobili venne presentata all’inizio del 1930, anche se i fanatici disponevano già da tempo delle loro soluzioni fatte in casa. La Galvin Manufacturing Corporation presentò nel 1930 la radio "Motorola" – "motor" stava per automobile e "ola" per il suono – che non fu un successo e l’azienda ne cambiò il nome nel 1947. I produttori europei si affacciarono poco dopo, con il gigante dell’audio in auto Blaupunkt. Alimentare le radio a valvole dalla batteria della macchina fu complicato, anche perchè erano solo AM fino al 1950, quando Blaupunkt rilasciò il primo sistema FM.

Nel tempo, il passaggio ai transistor permise di aggiungere nuove caratteristiche e tecnologie per rimpiazzare l’originario sistema di sintonizzazione meccanico. Tuttavia per diverso tempo abbiamo visto una strana soluzione ibrida: Motorola vendeva radio che permettevano registrazioni a 45 RPM. Alcuni fanatici inserivano persino un sistema di registrazione magnetica su nastro nelle loro auto, ma questi erano spesso inutilizzabili.

Nel 1956 Motorola sviluppò la prima radio per auto a transistor: nel 1958 i cataloghi pubblicizzavano l’invenzione.

Al di fuori delle macchine, l’invenzione dei transistor signficava radio a batterie – il primo dispositivo apparve all’inizio del 1950 e le prime vendite iniziarono nel 1954. Le radio a transistor richiedevano una sola tensione e presto avrebbero avuto dimensioni ancor più ridotte. I ricevitori erano inizialmente solo per le frequenze AM, ma presto avrebbero supportato anche l’FM. La mossa d’integrare i circuiti abbassò ulteriormente la domanda energetica e le dimensioni. Oggigiorno le radio stereo FM sono componenti comuni in tutti i player portatili, dalle radio per auto ai ricevitori FM nei lettori MP3.