Metroweb, Vodafone, Wind, F2i e Fsi: la santa alleanza per la fibra
Metroweb, Vodafone, Wind, i fondi F2i e Fsi hanno deciso di collaborare per lo sviluppo della rete in fibra. In linea con i piani ultra-broadband del Governo, le cinque società hanno firmato una lettera di intenti, completa di piano industriale, che prevede investimenti in Metroweb Sviluppo.
''Il progetto è aperto ad altri operatori e investitori che condividano l'obiettivo di costruire un'infrastruttura nazionale della fibra secondo le linee e le modalità identificate nel piano Banda Ultra Larga approvato dal Governo'' si legge nella nota ufficiale.
"I sottoscrittori sono altresì disponibili a collaborazioni e attività sinergiche con istituzioni o altre imprese, utili ad assicurare la più ampia e rapida realizzazione del progetto".
Per comprendere la portata del progetto bisogna avere ben chiaro chi sono gli attori in gioco. Vodafone e Wind com'è risaputo sono operatori TLC che presidiano i mercati mobile e residenziale.
Metroweb è il proprietario della più grande rete di fibre ottiche di Milano e della Lombardia, la più estesa rete metropolitana in fibra ottica in Europa con circa 375.000 km di fibra installati. Dal 2012 ha avviato progetti di sviluppo in fibra (FTTH) a Torino, Genova e Bologna.
Il Gruppo è controllato da F2i (53,8%) e FSi (46,2%). Il primo è Fondi Italiani per le Infrastrutture, ovvero una società specializzata in intermediazione finanziaria che vede come principali azionisti Cassa Depositi e Prestiti, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il secondo è Fondo Strategico Italiano, una holding di partecipazioni che è controllata da Cassa Depositi e Prestiti (80%) e Banca d'Italia (20%). Cassa Depositi e Prestiti non è altro che la finanziaria controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.
La lettera di intenti al momento non è ancora vincolante negli impegni reciproci; le società coinvolte hanno ancora due mesi di tempo per i proposti obbligatori.
Da rilevare infine che anche Enel avrebbe recentemente avviato un dialogo con Metroweb per eventuali collaborazioni future. Mentre Telecom Italia sembrerebbe essere intenzionata a procedere da sola.