Olympus taglia forza lavoro e punta sulle mirrorless
È di questo week-end l'ultima notizia riguardante Olympus e le sue vicissitudini societarie. L'azienda ha deciso di "ristrutturare", come si suol dire, tagliando 2700 posti di lavoro da qui a marzo 2014 (pari al 7% circa della manodopera complessiva); contestualmente, punterà tutto sulle fotocamere di fascia alta per rilanciare la divisione imaging.
Mirrorless di prestigio come la recente OM-D E-M5 e compatte di fascia di alta come la XZ-1 sono esempi perfetti della nuova strada che Olympus intende intraprendere, mentre la gamma di compatte più economiche subirà un brusco ridimensionamento.
L'obiettivo, da perseguire in un piano quinquennale, prevede di raggiungere un margine operativo dell'11% entro il 2017.
Potrà certamente contribuire al raggiungimento dell'obbiettivo l'accordo in via di definizione con Panasonic, che prevede l'ingresso di importanti risorse finanziarie (si parla di oltre 600 milioni di dollari) e marketing a fronte del pacchetto azionario di controllo. Panasonic, che pare poter prevalere su altre aziende come Sony e Fujifilm, anch'esse interessate, è mossa da interessi non esclusivamente fotografici. Giova ricordare, a questo proposito, che quella di imaging è, per Olympus, una piccola divisione all'interno di un'azienda impegnata in diversi altri settori, tra cui quello medicale. Non è detto comunque che la collaborazione non si estenda anche alle fotocamere; anzi forse proprio l'appartenenza allo stesso consorzio micro-quattroterzi ha avvicinato le due società e favorirà nel prossimo futuro sviluppi comuni.