Satelliti Google in orbita per portare Internet ovunque
Google potrebbe spendere tra 1 e 3 miliardi di dollari nella realizzazione e messa in orbita di satelliti destinati a portare la connettività a Internet in quelle regioni dove è ancora assente. Secondo il Wall Street Journal la casa di Mountain View vorrebbe collocare 180 satelliti dal peso inferiore a 110 chili intorno al pianeta, posizionandoli ad altezze inferiori rispetto a quelle tradizionali.
A condurre i lavori vi sarebbe Greg Wyler, fondatore della startup O3b Networks, il quale si è recentemente unito a Big G raggiungendo Brian Holtz e Dave Bettinger, altri due specialisti nel campo della comunicazione satellitare. Wyler starebbe gestendo un team di 10/20 persone, supervisionato da Craig Barratt, che a sua volta riporta direttamente all'amministratore delegato Larry Page.
La testata statunitense scrive che Google "spera di avvantaggiarsi degli avanzamenti compiuti nell'ambito delle antenne capaci di tracciare più satelliti che si muovono nel cielo. Le antenne sviluppate da aziende come Kymeta Corporation non hanno parti mobili e sono controllate via software, riducendo i costi di produzione e manutenzione".
L'impegno sui satelliti non avrebbe nulla a che fare con Project Loon, un progetto della divisione Google X dal fine simile – portare la connettività in aree remote del pianeta – ma avvalendosi di un avanzato sistema basato su palloni aerostatici. Forse le due cose sono addirittura complementari.
Se il progetto di creare una rete di satelliti dovesse andare in porto, Google si assicurerebbe maggiore flessibilità e garantirebbe una migliore copertura. Certo i costi sarebbero più alti, anche se di certo all'interno delle enormi possibilità finanziarie dell'azienda.
Google non è la sola a essere impegnata in progetti per portare la connettività anche in aree in cui oggi è assente. Faceboook sta lavorando su diversi sistemi per diffondere Internet, dai droni ai satelliti tradizionali. Le due realtà hanno un fine comune: portare più persone sul Web, e non per fini caritatevoli, ma perché più persone riescono a convogliare sui loro servizi maggiore sarà il fatturato degli stessi, grazie alle pubblicità collocate strategicamente e non solo.
Una portavoce di Google ha dichiarato che l'azienda è focalizzata nel portare centinaia di milioni di persone in più online. "La connettività a Internet migliorare significativamente le vite delle persone. Tuttavia due terzi della popolazione non vi ha ancora accesso". Insomma connettività per privacy, connettività per progresso. Uno scambio equo?