Sensori per la rilevazione di tracce gassose, l’innovazione è tutta italiana
I risultati della ricerca scientifica conseguiti nello sviluppo di sensori ottici ultra sensibili per la rilevazione di tracce gassose hanno determinato l'onorificenza di "senior membership SPIE" al prof. Vincenzo Spagnolo del Politecnico di Bari, afferente al Dipartimento Interateneo di Fisica.
Il riconoscimento è stato attribuito dalla prestigiosa SPIE, "The International Society for Optics and Photonics" , di cui fanno parte 18.000 membri provenienti da 166 nazioni. Ad oggi sono stati nominati 615 senior member e di questi, solo 8 sono italiani di cui appena 5 lavorano in Italia.
I traguardi raggiunti dal prof. Spagnolo e dal suo gruppo di ricerca nello sviluppo di sensori per la rivelazione di tracce gassose, funzionanti negli intervalli spettrali del medio infrarosso e del Terahertz, consentono l'applicazione in vari settori. Quello biomedicale è, ad esempio, di sicuro interesse.

"Attraverso l'analisi del respiro" – dice il prof. Spagnolo – "si possono individuare eventuali presenze di patologie in fase iniziale, silenti, ancora non percepite dall'individuo, come intolleranze alimentari e tumori. Uno dei gas di maggiore interesse è l'ossido nitrico in quanto è un indicatore di processi infiammatori ed è presente in alta concentrazioni in pazienti sofferenti di patologie quali fibrosi cistica, tumore ai polmoni ed asma". Un dispositivo capace di fornire queste informazioni è stato realizzato e messo a punto dal prof. Spagnolo in collaborazione con la Rice University (USA), ed è in fase di testing presso lo Houston Medical Center in Texas,.
Altri campi di applicazione in cui possono trovare utilizzo i sensori sviluppati al Dipartimento Interateneo di Fisica, sono la misura delle emissione dei gas di scarico delle auto, il controllo di processi industriali, la rilevazione di gas altamente tossici e pericolosi, utile soprattutto nel campo dell'antiterrorismo.