Tassa su abbonamenti dei cellulari addio? Blitz della Lega
La tassa governativa sugli abbonamenti dei cellulari potrebbe presto scomparire grazie a un blitz della Lega Nord al Senato. Ieri le camicie verdi hanno presentato un ordine del giorno sulla sua abolizione che ha raccolto voti trasversali: di fatto il Governo è andato sotto.
L'Aula è stata impegnata a confermare le modifiche al decreto del Fare suggerite dalle commissioni di Palazzo Madama. Quindi dall'addio ai fax, al 30% di sconto per chi paga le multe in anticipo. La Lega Nord ha giocato la carta dell'abolizione dell'odiata TCG, che sugli abbonati affari raggiunge i 12,91 euro al mese mentre su quelli consumer 5,16 euro.
E se fosse sostituita con un'altra?
È vero che da tempo numerosi gli operatori mobili offrono promozioni che scontano la tassa, ma si tratta pur sempre di un balzello applicato alle telecomunicazioni. L'Aula del Senato ha approvato la proposta con 143 sì, 118 no e 10 astenuti.
"È un ordine del giorno l'euforia dovrebbe essere rapportata allo strumento", ha sottolineato il presidente di turno Maurizio Gasparri.
"L'impegno ad abolire la tassa sui telefonini è una grande vittoria della Lega Nord e una sconfitta per il governo Letta, che ha dato parere contrario alla cancellazione di questa odiosa imposta. Quella sui cellulari è una tassa assurda nata negli anni ’90 come imposta di lusso, mentre oggi i telefonini sono uno strumento di lavoro e un bene di largo consumo", ha commentato a caldo il senatore della Lega Nord, Jonny Crosio.
La questione di fondo è che il Governo si era dichiarato contrario non tanto per una questione ideologica ma per "un problema di coperture". Adesso però dovrà affrontare la questione, poiché sussiste un vincolo per l'Esecutivo.