Telecom Italia nelle mani dei francesi: Vivendi è l’azionista di controllo
Telecom Italia da ieri è ufficialmente una periferia francese. Vivendi, la media company parigina da più di 31 miliardi di euro di capitalizzazione, ha acquisito il 14,9% del capitale. Com'era previsto ha rilevato l'8,24% detenuto da Telefonica, acquisito l'1,9% di azioni ordinarie Telecom Italia e infine "ha ulteriormente aumentato il 22 giugno la sua partecipazione del 4,76% per un totale del 6,66%, con un investimento complessivo dell'ordine di 1 miliardo di euro circa".

In sintesi il finanziere Vincent Bolloré di Vivendi è il nuovo azionista di riferimento e chiude definitivamente l'era Telefonica – che per altro ha sempre avuto poteri limitati. "L'ingresso nel capitale di un'azienda italiana di primo piano rientra nella strategia di Vivendi di affermarsi in un paese che condivide la stessa cultura latina e identiche radici", si legge nella nota ufficiale giunta ieri sera.
"Tale investimento rappresenta un'opportunità per il gruppo di essere presente e svilupparsi in un mercato con significative prospettive di crescita e una fortissima richiesta di contenuti di qualità. Vivendi intende accompagnare Telecom Italia sul lungo periodo".

Il resto degli azionisti – Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Generali – pesa per il 7,6% ma da tempo sta preparando i bagagli. Vivendi a breve si troverà come principali soci i cinesi di People's Bank of China con una partecipazione del 2,08%, il fondo americano Dodge & Cox international stock fund con l'1,5%, il gruppo inglese del risparmio gestito Majedie con l'1,33% e infine Blackrock con poco più dello 0,9 per cento.
Ultimo e decisamente piuttosto in vista Caisse des depots et consignations, ovvero la Cassa depositi e prestiti francese, con quasi lo 0,6 per cento. Il "caso" vuole che sia anche socia di Vivendi, quindi teoricamente il blocco francese supera il 15%. Domani nel bar interno di Telecom Italia guai a ordinare un toast: solo croque monsieur e croque madame.