Telecom perde terreno, ADSL in calo e mobile protagonista
I servizi ADSL e di telefonia residenziali degli italiani sono in calo. Ecco un altro segnale della crisi: i dati dell’Osservatorio trimestrale AGCOM sulle telecomunicazioni non mentono. Nel terzo trimestre 2011 si è rilevato rispetto all’anno scorso una diminuzione gli accessi diretti alla rete fissa di circa 400mila unità . A pagarne le spese soprattutto Telecom Italia che ne ha persi 700mila, a fronte dei +300mila degli OLO (operatori alternativi). Le share di mercato di conseguenza sono leggermente cambiate: Telecom (70,4%), Wind (11,4%), Fastweb (7,4%), Vodafone (7,9%), Tiscali (1,8%), BT Italia (0,4%) e Altri (0,6%). Di fatto Telecom Italia è scesa di 2 punti percentuali, Vodafone Italia e Wind crescono rispettivamente dello 0,9% e dell’1,2%, Vodafone si consolida quale terzo operatore di rete fissa (7,9% vs 7,4% di Fastweb).
“In settembre, rispetto al trimestre precedente per la prima volta il numero di accessi diretti dei nuovi entranti, seppure di poco, si riduce in valore assoluto”, si legge nel documento. “Nel periodo, gli accessi unbundling (full e virtual) hanno superato i 4,9 milioni, con un incremento di 0,3 milioni rispetto al 3T 2010 ma, a causa di una contrazione dei clienti di Teletu, si riducono di circa 18.000 accessi rispetto a giugno. La ripartizione degli accessi diretti per operatore colloca Wind al primo posto (38,4%) tra i nuovi entranti. Seguono Vodafone (cresce al 26,8%) e Fastweb (flette al 25,2%).
Italiani!
Per quanto riguarda la banda larga, si riducono le linee rispetto al trimestre precedente (-180mila), ma rispetto ai 12 mesi si mantiene l’incremento di 300mila unità . “Aumenta la velocità media di accesso in download. Negli ultimi dodici mesi gli accessi con velocità nominale pari o superiore a 2Mbit/s sono passati dal poco meno dell’80% all’86%”, sottolinea l’AGCOM. E qui i datti sarebbero tutti da vagliare poiché come abbiamo già sottolineato a dicembre lo strumento MisuraInternet non sembra riflettere la situazione italiana. Piccoli provider indipendenti ci hanno confermato che rendere prioritario il traffico verso i server di monitoraggio dell’AGCOM è una bazzecola. In questo mondo i risultati vengono totalmente alterati.
In ogni caso “la quota di mercato di Telecom Italia (53,6%) scende in un anno di 1,5 punti percentuali, a vantaggio sostanzialmente di Vodafone e Wind, che congiuntamente guadagnano circa 3,5 punti percentuali”. La quota di mercato di Fastweb si riduce dell’1,4% a causa della riduzione delle linee a 197mila unità .
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Cresce invece il mobile Internet: le linee attive hanno raggiunto nell’ultimo anno (1,7 milioni) grazie soprattutto alle sim utilizzate per il traffico dati. “Il 45% della crescita della customer base complessiva è dovuta all’utenza affari”, continua il documento. “Cresce la quota di mercato di Telecom Italia (+0,5%) e soprattutto quella di Wind (+0,9%) a scapito di Vodafone (-1,3%). L’83,2% delle linee attive sono prepagate, in leggera flessione rispetto al 3T 2010 (84,2%)”.
“Il peso della clientela affari, arrivando a sfiorare in settembre 11,5 milioni di SIM, passa dall’11,9 al 12,5% del totale. Il traffico telefonico (oltre 98 miliardi di minuti a settembre 2011) risulta in aumento di quasi il 10% rispetto ai primi nove mesi del 2010. Gli SMS inviati (poco oltre 66 miliardi da inizio anno) risultano in crescita del 3,7%”.
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Buone notizie anche dal fronte broadband dati: le SIM hanno generato questo genere di traffico hanno superato i 18,1 milioni (+9,8% rispetto al corrispondente valore del 2010. “Le connect card dedicate a fine periodo superano una consistenza di 6,0 milioni (+16,3%)”, conclude il documento. Da rilevare infine che i Terabyte di traffico sono stati del 54% superiore rispetto allo scorso anno, superando quota 135mila.