Tutti vanno nella Silicon Valley, ma l’Italia fa i bagagli
L’Italia saluta la Silicon Valley: l’unico referente scientifico di cui disponevamo presso il consolato di San Francisco torna a casa e non verrà sostituito. Il corrispondente de La Repubblica Federico Rampini ieri è stato molto chiaro al riguardo. Mentre gli altri paesi europei potenziano la presenza sul territorio californiano (Santa Clara County), noi facciamo i bagagli.
Silicon Valley
Terenzio Scapolla tornerà a fare il docente presso l’Università di Pavia, e l’Italia sarà priva di un valido collegamento con il cuore pulsante della ricerca e sviluppo mondiale. Allarmismo? Chi può dirlo. Certo è che la Francia dispone di una struttura specifica (Service Scientifique) con quattro esperti “al servizio delle imprese francesi”; il Regno Unito fa lo stesso con Science and Innovation, e due esperti; l’Olanda vanta localmente il Netherlands Office for Science and Technology con un organico di tre persone.
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Persino gli svizzeri hanno compreso le potenzialità della presenza sul territorio: il centro Swissnex dispone di 13 specialisti. Ma l’elenco potrebbe andare avanti con Spagna, Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Irlanda e tanti altri.
Ma è possibile che fra tutti i tagli debbano finire di mezzo anche i posti più strategici?
E dire che, come sottolinea Rampini, per contenere i costi si potrebbe assumere personale straniero “con contratti di lavoro locali”. Al solito manca volontà e un minimo di strategia progettuale.