USA: La prima reale cyber-guerra? Entro 3 anni
I Pentagono è convinto che entro al massimo 36 mesi assisteremo al primo grande attacco informatico contro una nazione sovrana. Keith Alexander, direttore NSA e capo del Cyber Command statunitense, è stato molto chiaro e diretto durante l’ultima sessione sulla sicurezza cibernetica organizzata dalla Commissione trilaterale – che vede coinvolte le istituzioni politiche ed economiche di Stati Uniti, Europa e Asia.
Keith Alexander
“Ci siamo trovati a discutere l’ipotesi di ricorrere all’articolo 5 della Carta atlantica sull’autodifesa collettiva in caso di attacco cibernetico e c’era chi sollevava dubbi in merito. Ma quando è stato fatto lo scenario di un totale black-out elettrico e finanziario della durata di 60 giorni in un singolo Paese, tutte le obiezioni sono cadute“, ha dichiarato Alexander facendo riferimento a un recente summit della Nato.
“Perché subire attacchi massicci è diventata una possibilità reale […] potrebbe avvenire in un periodo compreso fra i prossimi 12 e 36 mesi”.
I settori maggiormente a rischio sono quelli dei pubblici servizi, come ad esempio la rete elettrica; senza dubbio però i più protetti sono quelli finanziari, che se poco tempo fa abbiamo avuto riprova del contrario.
“Per avere un’idea delle minacce con cui ci troviamo a combattere bisogna guardare ai numeri, ogni anno vengono create 48 milioni di infezioni informatiche, ad un ritmo di circa 55mila al giorno, e ogni mese vengono messi online 2 milioni di siti per diffondere tali infezioni”, ha dichiarato David DeWalt, AD di McAfee, come riporta La Stampa.
A questo punto, a suo parere, vi sarebbe bisogno di un coordinamento normativo fra Stati. Il tutto tenendo conto che vi sono almeno due sorvegliati speciali: Cina e Russia.