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Voto elettronico pronto all’uso e open source: chi lo vuole?

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Voto elettronico pronto all’uso e open source: chi lo vuole?

di Dario D'Elia lunedì 15 Luglio 2013 17:05
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Il primo sistema di e-voting pronto all'uso è stato realizzato dall'Estonia: il codice sorgente lato server è disponibile per tutti. "Questo è il prossimo passo verso un sistema trasparente", ha dichiarato Tarvi Martens, presidente del Comitato Voto Elettronico dell'Estonia. "L'idea, che è il frutto di un dibattito fra i numerosi esperti IT estoni e il Comitato, è divenuta realtà oggi".

Qualcuno potrebbe ironizzare su questa piccola repubblica baltica, ma vi sono due dettagli che sfuggono al grande pubblico. Il primo è il paese che non ha nulla a che vedere con gli staterelli ex filo-sovietici: anzi, le affinità guardano direttamente alla Scandinavia. Il secondo è che si tratta di uno dei paesi dell'Unione Europea che ha maggiormente investito nell'IT. Va bene che ha circa 1,3 milioni di abitanti, ma nei report della Commissione UE i suoi indici tecnologici se la giocano nella fascia alta.

e-voting

Ecco quindi il degno interesse per questa applicazione software che vanta il codice sorgente su GitHub, il servizio web di hosting per lo sviluppo di progetti software basati su sistema di controllo Git. "Sono un egoista bastardo, e do a tutti i miei progetti un nome che mi riguardi. Prima Linux, adesso Git", dichiarò nel 2005 lo stesso Linus Torvalds.

Il sistema di voto estone dal 2007 sfrutta la carta di identità digitale. La stessa card si affida a un software open source di cifratura da 2048-bit che consente alle pubbliche amministrazioni di offrire servizi avanzati senza rischi per la privacy dei cittadini. Si parla ad esempio di transazioni finanziarie, ticket per i trasporti, le registrazioni universitarie, etc.

Dopo una serie di test sull'e-voting, nel 2009 durante le elezioni per il Parlamento UE il 15% dei voti è stato raccolto tramite il Web. Nel 2011 per le parlamentari nazionali la percentuale ha aggiunto il 25%.

"L'e-voting è possibile solo durante i sette giorni che precedono le votazioni – dal decimo giorno fino al quarto prima dell'Election Day", si legge sul sito ufficiale del Comitato". "Questo è necessario per garantire che alla fine solo un voto venga conteggiato per ogni votante. Per essere sicuri che un votante stia esprimendo il suo reale volere, è possibile cambiare il voto elettronico nelle fasi avanzate della procedura oppure votare alle stazioni tradizionali". In pratica si tratta di un sistema iper-garantista che consente fino all'ultimo momento di esprimersi con sicurezza.

Geografia!

Tutto questo però non ha fermato nel 2011 un giovane informatico estone dal tentativo di bloccare le procedure elettroniche. Sosteneva che la piattaforma potesse essere violata, ma la Corte Suprema nazionale gli ha dato torto.

In verità fino all'anno scorso l'Association of Computer Machinery aveva continuato a criticare aspramente le procedure estoni poiché non erano controllabili. Oggi la diffusione del codice sorgente lato server dovrebbe contribuire a far calmare le acque, anche se qualcuno sostiene che il Governo di Tallinn potrebbe decantare le lodi della sua trasparenza e poi affidarsi ad altri sistemi.

Barbara Simons, presidente di Association of Computer Machinery, ha ribadito infatti che gli estoni continuano a negare a esperti IT indipendenti la possibilità di controllare la piattaforma, anche firmando accordi di non divulgazione.

In Italia se dovesse mai passare l'idea di introdurre l'e-voting, sarebbe divertente assistente alla formulazione dello specifico decreto. "… per massima trasparenza divulgheremo il codice sorgente del lato server e client…". E lì giù hacker a brindare e sghignazzare.

di Dario D'Elia
lunedì 15 Luglio 2013 17:05
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