Windows Phone al palo: i dirigenti Nokia hanno mentito?
Stephen Elop e i dirigenti di Nokia sono finiti nell’occhio del ciclone. Un investitore li accusa di aver mentito sulle prospettive di recupero nel mercato smartphone con l’adozione di Microsoft Windows Phone e per questo è passato alle vie legali.
Lo studio legale Robbins Geller Rudman & Dowd ha depositato una class action nel distretto Sud di New York per conto di Robert Chmielinski, un acquirente dei titoli pubblici di Nokia Corporation nel periodo tra il 26 ottobre 2011 e il 10 aprile 2012.
L’uomo ritiene che Nokia sapesse fin dall’inizio che la via del recupero sarebbe stata ben più accidentata di quanto non abbia fatto trasparire in origine, ma l’avrebbe omesso per giustificare il passaggio alla piattaforma Microsoft e convincere gli investitori che fosse la cosa migliore.
“Gli imputati avevano sia il movente che l’opportunità di condurre la frode”, ha dichiarato Chmielinski. “Avevano conoscenza del carattere ingannevole delle dichiarazioni rese o hanno agito in modo sconsiderato nonostante le informazioni che avevano a disposizione in quel momento”.
Nella denuncia si legge che nel periodo incriminato, gli imputati avevano detto agli investitori che “la conversione di Nokia verso la piattaforma Windows avrebbe fermato la regressione della sua posizione nel mercato degli smartphone. Non è andata così e questo è diventato chiaro quando l’azienda ha abbassato le stime del primo trimestre l’11 aprile“.
Tale andamento è stato poi confermato dalla trimestrale, chiusa con un’ingente perdita figlia secondo Stephen Elop di “sfide competitive più grandi del previsto”. L’azienda ha venduto due milioni di Lumia, ma stando a indiscrezioni l’andamento è buono solo negli Stati Uniti, mentre in altri Paesi ci sono maggiori difficoltà . I dirigenti sono accusati di aver violato il Securities Exchange Act del 1934, che in sostanza disciplina il mercato secondario dei titoli negli Stati Uniti.
Chmielinski scende in campo per ottenere un risarcimento danni per conto di tutti gli acquirenti di titoli pubblici durante il periodo in esame e sarà rappresentato da Robbins Geller, che ha competenza nelle class action tra aziende e investitori, e una vasta esperienza in azioni di frode finanziaria.
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Insomma, piove sul bagnato, perché l’azienda sta affrontando davvero grandi sfide e non versa certo in ottime condizioni – tanto da aver dovuto cedere lo scettro del mercato della telefonia a Samsung. Non bastava quindi una certa riluttanza degli operatori a sostenere i terminali Lumia, la concorrenza spietata degli altri prodotti e la gioventù dell’ecosistema Windows Phone, ma adesso chi ha investito inizia a perdere fiducia e pazienza nei confronti dei piani alti.
Questo tentativo di class action potrebbe cadere nel vuoto (Nokia ha dichiarato che si difenderà dalle accuse), ma se pensiamo che arriva dopo il declassamento da parte delle principali agenzie di rating, emerge un certo scetticismo verso il nuovo corso di Nokia, anche se era ampiamente prevedibile un periodo di assestamento. Il problema è che per alcuni sta diventando troppo lungo.