La storia della startup italiana BRAIN è simile a quella di tante altre. Due colleghi di lavoro che, spinti da un'idea, mollano tutto per un salto nel buio. Simone Grillo e Timoteo Ziccardi forse non immaginavano che la loro idea potesse attirare l'attenzione di Intel, ma è andata esattamente così.

BRAIN, ci ha spiegato Simone Grillo, si appresta a presentare BRAIN dose, un dispositivo senza fili dedicato al mondo degli sport estremi, in particolare al motociclismo. Il dispositivo, infatti, misura tutte le metriche relative a un giro in pista o su strada (velocità, angolo di piega, forza g, giri motore, rapporto inserito, traiettoria, tempo sul giro e molto altro) ed è anche in grado di monitorare costantemente il battito cardiaco (con una fascia cardiaca) e altri importanti parametri per chi è in sella a una moto.

"BRAIN dose si candida ad essere la telemetria della nuova era", ci ha detto Simone Grillo. Il dispositivo è utile tanto a chi ama girare in pista per monitorare i propri progressi quanto al resto del pubblico. È infatti possibile creare tracciati personalizzati, quindi non funziona solo su piste ufficiali, peraltro riconosciute in automatico tramite la localizzazione GPS e un database.

Grazie all'app disponibile su Apple Store e Play Store gli appassionati possono consultare tutti i dati e rivivere le proprie prestazioni e, sempre attraverso l'app è possibile creare eventi di gruppo fra amici con classifiche condivise oppure pubblicare online sui social network le proprie sessioni.

Non manca inoltre la funzionalità di video overlay dove, come i grandi campioni della TV, sarà possibile vedere il video delle proprie gesta con i dati in sovrimpressione, automaticamente sincronizzati.

BRAIN dose è il successore di BRAIN One, una soluzione analoga finanziata con una campagna su Kickstarter. Quel dispositivo è servito anche come "prototipo" e dimostratore, è stato messo in commercio e ha permesso di creare una community di beta tester utilissima alla realizzazione di Brain dose.

Il BRAIN dose, ci ha spiegato Grillo, si basa sulla piattaforma Intel Edison e Android, quindi è totalmente programmabile per adattarsi ad altri sport, come i go-kart e lo snowboard. Edison è un "computer su un modulo" (come lo definisce Intel) pensato per chi vuole sviluppare dispositivi IoT o indossabili.

L'insieme di sensori a bordo di BRAIN dose permette anche d'individuare un'eventuale situazione di emergenza grazie a un algoritmo che capisce se la moto è ferma a terra in posizione orizzontale o se ci sono accelerazioni tipiche di un incidente: in quel caso un segnale di allerta geolocalizzato verrà inviato ai numeri preferiti.

La startup ha in essere diverse collaborazioni, tra cui quella con Lucchinelli Experience e il team Speed Up di Moto2. Con quest'ultimo la partnership è di reciproco interesse: da una parte BRAIN permette a un team esperto di testare il suo dispositivo, dall'altra la squadra può testare soluzioni alterantive durante i test.

Interessante anche la collaborazione con la Fondazione Marco Simoncelli, da cui dovrebbe scaturire una versione speciale di BRAIN dose, un'edizione limitata il cui ricavato andrà in beneficenza. "Eravamo grandi fan di Marco", ha sottolineato Grillo.

BRAIN dose, ha aggiunto Simone Grillo, sarà disponibile a 399 euro nella primavera 2017. Sarà venduto tramite il sito ufficiale, negozi online e fisici. Probabilmente gli appassionati lo troveranno anche negli store presenti sulle piste del motomondiale.

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