Tesla ultima nella corsa alle auto a guida autonoma
Quando si dice auto a guida autonoma, quasi come sinonimo verrebbe da rispondere Tesla, eppure proprio l'azienda statunitense, che di questa tecnologia ha fatto il suo cavallo di battaglia, è risultata buona ultima tra 19 costruttori nella corsa a realizzare questo tipo di auto. Lo dice la ricerca di Navigant Research svolta sulla base di 10 diversi criteri di valutazione, come visione, strategia di mercato, partnership, strategia di produzione, tecnologia, qualità del prodotto e capacità di stare sul mercato.
Può sembrare incredibile ma a condurre la classifica troviamo General Motors e Waymo, l'azienda dedicata alle auto a guida autonoma di Alphabet, società che detiene anche Google. Buone ultime invece Tesla e Apple. A quanto pare insomma non è importante solo il fatto di possedere o meno già diversi modelli di auto a guida autonoma effettivamente in vendita. Nonostante infatti Tesla le abbia e GM no, la seconda, un'azienda molto strutturata, sarebbe più appetibile per gli investitori, consci dei limiti produttivi e distributivi della società fondata da Elon Musk.

"Il sistema Autopilot sui prodotti attuali è fermo da tempo e, sotto molti aspetti, è addirittura regredito da quando è stato introdotto alla fine del 2015" afferma Navigant Research nella relazione. "A più di un anno dal lancio della versione 2.0, Autopilot manca ancora di alcune delle funzionalità dell'originale, e circolano molti aneddoti dei proprietari riguardo a un suo comportamento imprevedibile."
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Non a caso la prima versione era stata sviluppata in collaborazione con l'azienda israeliana Mobileye, specializzata nel settore, ma poi nel 2016 le strade si sono separate "per divergenze sull'evoluzione futura" e Tesla ha continuato autonomamente, convinta di aver ormai dentro casa il know how adeguato, mentre Mobileye veniva acquisita da Intel. Al contrario invece General Motors, che pure è ancora in fase di sperimentazione, sostiene di essere in grado di portare un'auto a guida autonoma integrale sul mercato nel 2019, molto prima delle previsioni e soprattutto molto prima di tutti i competitor, Tesla compresa.
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Queste ultime infatti hanno diverse funzioni che possono essere annoverate tra la classe 2 e 3, ma sono lontane dall'offrire funzioni di classe 4 o 5 (che non prevede l'intervento dell'essere umano in nessun caso), anche se i modelli più recenti, a detta dell'azienda, dovrebbero avere già a bordo l'hardware necessario, che sarà attivato attraverso un aggiornamento software nel momento in cui i regolamenti consentiranno la circolazione di automobili di questo tipo.