Amazon svolge attività da operatore postale, quindi secondo il Garante delle Comunicazioni dovrebbe adeguarsi alle norme di settore.

In effetti da quando il colosso statunitense ha iniziato ad operare tramite Amazon Italia Logistica S.r.l. e Amazon City Logistica S.r.l. direttamente come corriere anche in Italia, ha sconfinato un po'. Persino il recapito presso gli armadietti automatizzati (locker) rientrerebbero nelle attività postali.

"Il possesso del titolo comporta, per le società che svolgono attività postale, il rispetto di vari obblighi, tra i quali l'essere in regola con le disposizioni in materia di condizioni di lavoro previste dalla legislazione nazionale e dalle contrattazioni collettive di lavoro di riferimento vigenti nel settore postale, l'essere in regola con gli obblighi contributivi per il personale dipendente impiegato e l'adozione della carta dei servizi nei confronti degli utenti", spiega l'AGCOM.

Ora, la diffida del Garante richiede che Amazon ottemperi entro 15 giorni, ma l'elemento di maggiore interesse non è tanto il tema dell'adeguamento e dei costi per registrarsi come operatore postale (614 euro), bensì gli effetti collaterali sui contratti dei lavoratori.

Come sottolinea oggi La Repubblica il colosso potrebbe essere costretto ad applicare il contratto nazionale di settore a tutti i dipendenti a tempo determinato e indeterminato che svolgono tale attività. Dopodiché il Garante vigilerà sulla questione sfruttando proprio la designazione di operatore postale – AGCOM monitora per legge su TLC, poste e televisione.

In sintesi Amazon sarà destinata a radiografie continue su come gestisce i dipendenti. Un buona notizia per chi ha legittimamente scioperato il giorno del Black Friday, nel rispetto delle norme sul lavoro.

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