Richard Huddy, Gaming Scientist di AMD, ha affermato durante il PDXLAN (uno dei principali LAN party degli Stati Uniti) che i driver con supporto FreeSync saranno resi disponibili nel mese di dicembre.

FreeSync – implementazione dello standard DisplayPort Adaptive Sync – è la risposta di AMD a Nvidia G-Sync, tecnologia che permette ai monitor di "tenere il passo" del frame rate grazie a un refresh rate variabile (possibile grazie a un modulo hardware proprietario integrato nei monitor). La sincronia costante tra il frame rate prodotto dalla scheda video e il refresh rate del pannello consente di avere immagini in movimento senza problemi quali lo stuttering (piccoli scatti occasionali), l'input lag e il tearing.

L'arrivo dei driver segnerà praticamente l'arrivo dei primi monitor FreeSync in commercio, anche se in quantità limitate e solo in alcuni paesi. AMD, tra gli altri, sta lavorando a stretto contatto con i produttori di scaler MStar, Novatek e Realtek. Richard Huddy afferma infatti che dovremmo aspettare uno o due mesi, ma discutendo con il sito Legit Reviews ha svelato anche che sul mercato c'è già un monitor che può supportare la tecnologia con un semplice aggiornamento firmware.

Non tutte le Radeon più recenti supporteranno FreeSync, come anticipato a settembre. Serve infatti un'uscita DisplayPort 1.2a presente su schede come le Radeon R7 260/260X (Bonaire) ma anche la Radeon R9 285 (Tonga) e le proposte Radeon R9 290/290X (Hawaii). Ciò esclude i possessori delle Radeon R9 280/280X (Tahiti).

	Radeon R9 285	Acquista
	Radeon R9 290	Acquista
	Radeon R9 290X	Acquista

AMD ritiene che i monitor DisplayPort Adaptive Sync (FreeSync) costeranno circa 100 dollari in meno rispetto alle soluzioni concorrenti G-Sync e ha affermato che le schede GeForce GTX in commercio, comprese le ultime proposte Maxwell (GeForce GTX 980/970) non sono in grado di supportare la tecnologia DisplayPort Adaptive Sync. Fonti ben informate del sito Legit Reviews escludono, infine, che AMD apponga il proprio marchio su alcuni monitor, come invece l'azienda ha scelto di fare su SSD e memorie RAM (prodotti da altre aziende).