Archos ARCdisc – passeggiare con 20 GB in tasca
Introduzione
L’evoluzione informatica tende alla produzione di periferiche sempre più
piccole e pratiche da trasportare. Se fino a qualche tempo fa era necessario scegliere
un compromesso tra comodità di utilizzo e potenza, le tecnologie attuali permettono
di non sacrificare più (o quasi) una delle due caratteristiche.
Trasferire i dati da un computer all’altro, non collegati in rete, è
un’esigenza per un grande numero di utenti: fino a qualche anno fa i
sistemi più comuni erano floppy e compact disc. Questi supporti hanno sempre avuto dei limiti, tra i quali la necessità
di una periferica di scrittura e il limitato spazio di archiviazione.
Oggigiorno possiamo considerare i floppy una reliquia del passato; i 700/800 MB di CD-ROM e CD-RW, che grazie al recente balzello SIAE hanno oggi un prezzo proibitivo, spesso non bastano e comunque, anche usando i riscrivibili, masterizzare
può risultare scomodo e noioso. Proprio da queste limitazioni è nato il mercato delle periferiche di archiviazione removibili, di cui fu pioniere IoMega con i suoi Zip!
I dispositivi di questo genere più in voga oggi sono le chiavette USB,
comode da trasportare e capienti anche più di un CD. La necessità di una
quantità ancora maggiore di spazio di archiviazione sta portando a un’ampia diffusione di un’altra soluzione, gli hard disk esterni.
Più piccolo
di un floppy ma 13000 volte più capiente!
Il prodotto a cui daremo un’occhiata è l’ARCDISK di Archos, un mini hard disk trasportabile dotato di interfaccia USB 2.0, disponibile in varianti da 20 e 40GB.