Debian Sarge 3.1
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Debian Sarge 3.1
Debian è la distribuzione Linux più libera che
esista. E non solo. È anche la più versatile:
attualmente supporta ufficialmente ben undici architetture
differenti: Intel a 32 e 64 bit, PowerPC, Sparc, Motorola 68000 e
ARM, solo per citarne alcune. Il supporto all’AMD64, invece, è
ancora non ufficiale. Questo significa che Debian 3.1 è pronta
per i 64 bit di AMD, ma gli sviluppatori non ritengono che sia
abbastanza stabile e sicura per utilizzarla in un ambiente di
produzione. Debian, infatti, ha dei vincoli molto restrittivi e i
suoi sviluppatori sono molto severi nel giudicare la stabilità
di un software. Pertanto, se cercate una distribuzione che comprenda
l’ultimissima versione di Gnome o Kde, allora Debian non fa per voi.
Se invece avete bisogno di un sistema stabile al punto di potersi
letteralmente dimenticare di averlo installato, allora Debian
è la scelta giusta.
Debian 3.1, detta anche Sarge, è stata rilasciata nel
giugno del 2005, a ben tre anni di distanza da Woody, la precedente
versione. Come già detto, non sono compresi i software più
aggiornati: Gnome è fermo alla versione 2.8.2 e Kde alla
3.3.2. Sono inoltre presenti Firefox 1.0.4, Openoffice 1.1.3,
Evolution 2.0.4, Gaim 1.2. Mancano del tutto i software basati su
Mono: l’architettura .NET sviluppata da Ximian non è stata
considerata abbastanza stabile per essere inclusa in Debian. Per
quanto riguarda la versione del Kernel è possibile scegliere
tra la 2.4.27 e la 2.6.8, indicando la propria preferenza fin
dall’installazione, oppure installando il kernel preferito a
installazione ultimata. La stessa soluzione è applicata a
numerosi software ad uso dei server come, ad esempio, Apache nelle
versioni 1.3.33 e 2.0.54, PHP nelle versioni 3.3 e 4.3 ed Exim, il
server di posta ufficiale di Debian, disponibile nelle versioni 3.36
e 4.50. Tra gli altri software destinati all’utilizzo nei server: è
d’obbligo citare anche MySQL 4.0.24 e Samba 3.0.14a.
La versatilità di questa distribuzione si nota fin
dall’installazione. Rispetto alla precedente versione, l’installer è
stato completamente riscritto e, durante il setup di Debian Sarge,
l’utente deve rispondere a veramente poche domande. La creazione
delle partizioni è semplice e potente. Se non ci si sente in
grado di modificarle manualmente è possibile lasciarlo fare al
setup scegliendo tra alcuni profili predefiniti, in riferimento
all’utilizzo che si farà del sistema. Appena il
partizionamento è terminato, viene copiato sull’hard disk un
sistema di base e il computer viene riavviato. Dopo il riavvio Debian
richiede di effettuare la configurazione di base del sistema e, cioè,
la scelta della password dell’utente root, la creazione di un utente
normale, l’orario e la scelta dei pacchetti da installare. Anche in
questo caso l’utente può scegliere i pacchetti singolarmente o
selezionare un profilo. Oppure, e questa è la parte più
bella, dire di non installare niente a parte il software di base.
Proprio il formato dei pacchetti di Debian, con estensione .deb,
e i tool apt (Advanced Packaging Tools) permettono una
gestione potente, e allo stesso tempo semplice, dell’installazione e
dell’aggiornamento del software. E tutto senza aver bisogno
dell’interfaccia grafica. Se, per esempio, una volta installato il
sistema di base si vuole installare anche Kde, è sufficiente
che l’utente root dia il comando apt-get
install kde. Debian si occuperà di richiedere i dischi
necessari all’installazione e di scaricare, se disponibili, le
versioni aggiornate di tutti i pacchetti necessari a far funzionare
Kde. Con il comando apt-setup è
possibile aggiungere ulteriori archivi (siano essi online, su hard
disk o su cdrom) da cui installare i programmi. Per ogni
installazione di nuovo software Debian cercherà in tutte le
liste memorizzate e sceglierà sempre la versione più
aggiornata. Per i mouse-dipendenti sono comunque disponibili numerose
interfacce grafiche che utilizzano i tool apt, prima fra tutte
Synaptic: apt-get install synaptic.
Di Debian Sarge si possono scaricare le immagini per CD, DVD,
penne USB, dischetti e quant’altro possa essere usato per
installarla. L’enorme quantitativo di software già
pacchettizzato ha bisogno, in totale, di ben 14 CD o di 2 DVD. Se la
macchina su cui installare Debian dispone di una buona connessione ad
internet è sufficiente scaricare il primo CD (o
anche meno) ed installare il resto direttamente dalla rete. Nella
stragrande maggioranza dei casi di utilizzo è comunque
sufficiente procurarsi i primi tre o quattro dischi: non si userà
mai tutto il software a disposizione.
Con Debian è possibile anche andare oltre Linux
grazie ad alcuni port,
ovvero degli adattamenti, che utilizzano dei kernel alternativi al
figlioletto di Torvalds. Un’ulteriore conferma di versatilità,
una qualità che le permette di essere la
distribuzione con più figli: da Ubuntu fino al
Nokia
770.
È raro che un utente abbandoni Debian per un’altra
distribuzione: le estreme potenzialità di questa distribuzione
giustificano ampiamente la mancanza di tool grafici per la
configurazione. Configurare il sistema a colpi di mouse potrebbe
limitare di molto la fantasia di utilizzo di quello che viene
definito il Sistema Operativo Universale.
Un’ultima chicca. I nomi utilizzati per le varie versioni sono
tratti dai personaggi del film di animazione Toy Story.
Risorse
- Homepage di Debian
- apt-get.org, dove trovare
archivi di software aggiuntivo
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