EVGA GTX 1080 FTW2 Gaming iCX, test del nuovo dissipatore
Il dissipatore iCX (Interactive Cooling Xtreme) non è totalmente nuovo, anzi è molto simile all'esistente ACX a bordo dei modelli FTW e SC di EVGA. C'è però un'innovazione che altri produttori non offrono: nove sensori di temperatura integrati con un micro-controller abbinato.
Abbiamo ricevuto una scheda con dissipatore iCX mercoledì, e questo non ci ha permesso di analizzarla come volevamo. Dovevamo scegliere: addentrarci nella tecnologia o fare una serie di benchmark con i giochi? Abbiamo scelto la prima strada, perché alla fine dei conti, pur sempre di una GTX 1080 si tratta. Come si comporta in gaming lo sappiamo già.
Con le soluzioni iCX, EVGA si rivolge agli appassionati che vogliono maggiore controllo sulle singole temperature. L'azienda si è quindi focalizzata maggiormente sulla tecnologia usata per arrivare a questo obiettivo, insieme al software Precision XOC, e meno sul dissipatore. EVGA ha comunque implementato dei miglioramenti, ad esempio un maggior numero di pad termici, per giunta più spessi. Se però dobbiamo dirla tutta, non ci aspettiamo miracoli rispetto al progetto ACX.
EVGA GTX 1080 FTW2 iCX
EVGA GTX 1080 FTW2 iCX | |
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CUDA Core | 2560 |
Base Clock | 1721 MHz |
Boost Clock | 1860 MHz |
Memoria | 8192 MB GDDR5X, 256 bit |
Uscite | HDMI 2.0 DisplayPort 1.4 x 3 DVI-D |
Connettori di alimentazione | 8 Pin (6 + 2) x 2 |
Alimentatore | 500 W o superiore |
Dimensioni | Dual Slot |
La nuova scheda pesa 1050 grammi, un numero che potrebbe sembrare alto ma è inferiore ad alcune GTX 1080 concorrenti. La scheda è lunga 27,8 cm, alta 12,5 cm e spessa 3,55 cm, insomma è nella media delle schede video dual-slot.
La copertura del sistema di raffreddamento consiste di una plastica color antracite con accenti in alluminio, illuminati da LED. EVGA ha scelto di optare nuovamente per alette orientate verticalmente.
La parte superiore della scheda è dominata da due connettori a 8 pin, un ampio pannello con diversi indicatori LED e un logo retroilluminato.
Alla fine della scheda vediamo quattro heatpipe da 6 mm e due heatpipe da 8 mm. C'è anche un'altra heatpipe da 8 mm nella parte anteriore, più corta.
EVGA ha dotato la scheda di un insieme di uscite video tradizionale in cui ritroviamo una DVI-I, una HDMI e tre DisplayPort.
Layout e caratteristiche
Di primo acchito non abbiamo notato alcuna differenza tra il PCB di questa scheda e quello della versione con dissipatore ACX, ma ci sono diversi in alcuni punti. Il nuovo modello ha un backplate in due parti con molti pad termoconduttivi. Questa aggiunta risolve i problemi che abbiamo incontrato nel nostro confronto di GTX 1080, permettendo al backplate di contribuire attivamente al raffreddamento della scheda.
I moduli GDDR5X di Micron affiancano la GPU GP104 di Nvidia. Otto chip di memoria con frequenza di 1251 MHz sono connessi a un bus a 256 bit, per un bandwidth massimo teorico di 320 GB/s.
EVGA ha usato nuovamente un controller Texas Instruments INA3221 a tre canali per gestire la tensione del bus e la corrente high-side. Per garantire maggiore protezione, nel caso qualcosa dovesse andare davvero storto, l'azienda ha saldato un fusibile sul PCB.
La memoria è alimentata da due fasi controllate da un 81278 che non arriva da ON Semiconductor ed è in un package differente rispetto a quello a cui siamo abituati. Questo controller buck sincrono a due fasi facilita l'interleaving della fase e include due regolatori LDO (Low Drop Out). Integra inoltre gate driver e un'interfaccia PWM VID.
Un MOSFET dual-channel Siliconix ZF906, che unifica i MOSFET high e low-side, prende il posto di un NTMFD4C85N di ON Semiconductor.
L'implementazione a 5+2 fasi vista sulla EVGA GTX 1080 FTW Gaming ACX 3.0 è presente anche in questo caso, con un controller PWM NPC81274 di ON Semiconductor che offre molte più opzioni di controllo rispetto al µP9511P del design di riferimento di Nvidia.
EVGA sostiene in modo un po' ingannevole che la GPU abbia 10 fasi, ma ce ne sono in realtà solo cinque, ognuna suddivisa in due circuiti convertitori separati – è un trucco usato anche da altre aziende. Questa soluzione aiuta a migliorare la distribuzione della corrente per creare un'area di raffreddamento più ampia.
Inoltre, la connessione shunt riduce la resistenza interna dei circuiti. Ciò viene raggiunto con un duplicatore di fase NCP81162 che bilancia la corrente, e che contiene anche gate e power driver.
Per la regolazione della tensione viene usato come circuito convertitore un DG44E altamente integrato – anziché un NCP81382 -, combinando i MOSFET high-side e low-side, così come un diodo Schottky, in un singolo chip.
Grazie al raddoppiamento dei circuiti convertitori, gli induttori sono decisamente più piccoli. Questo può rappresentare un vantaggio perché la corrente per circuito è anch'essa minore. Di conseguenza i conduttori possono avere un diametro ridotto pur mantenendo la stessa induttanza.