Le funzioni di Deezer

Deezer, Spotify, Tidal e tutti gli altri servizi di streaming musicale condividono una serie di funzioni che ovviamente ormai vengono considerate di base. Fra questi i comandi di riproduzione, il motore di ricerca anche per generi, playlist di qualsiasi tipo, classifiche, strumenti social, etc.

La piattaforma francese però si distingue per alcuni elementi qualitativamente ben realizzati: la funzione "Flow", l'area app e gli editor. Flow è una specie di suggeritore musicale intelligente che in base ai nostri gusti (basta un click sull'icona a forma di cuore o quella col cuore sbarrato) propone tracce vecchie e nuove. Più si usa e più affina la sua capacità di previsione. Basta creare playlist, mettere tracce nei preferiti, e così via. Dopodiché alterna le canzone che gradiamo a quelle affini – sia vecchie che nuove. Una sorta di radio personalizzata.

Se proprio vogliamo rilevare un difetto (ma dipende dai gusti personali) tende a favorire l'ascolto delle tracce che già preferiamo segnalando sporadicamente le nuove. Poi tendenzialmente parte sempre un po' con le stesse. Ma è davvero una criticità marginale.

Utile e divertente l'iconcina che attiva la visualizzazione del testo per cantare durante la riproduzione audio.

Per quanto riguarda invece le app si tratta di un contenitore di funzioni aggiuntive. Vi sono quelle di "curatori" (testate come ad esempio Rockol), etichette discografiche (Deutsche Grammophon), eventi (X Factor), Scoperta (Essential Classics), etc. Insomma quasi 50 app per rendere l'esperienza ancora più divertente.

Ad esempio con World Versus si può partecipare a delle sfide per decretare gruppi o cantanti vincitori. The Blind Test invece è un quiz musicale per sfidare gli amici.

Infine gli editor, che sicuramente fanno uno dei lavori più affascinanti. In pratica sono pagati per scoprire e segnalare novità discografiche provenienti dai 180 paesi del network, senza contare i contenuti editoriali di accompagnamento.