Il risveglio energetico di Intel
- Pagina 1 : IDF: presupposti brillanti per le future CPU Intel
- Pagina 2 : Il risveglio energetico di Intel
- Pagina 3 : Quad Core in un package Multi-Chip nel 2007
- Pagina 4 : Core per salvarsi
- Pagina 5 : Wide Dynamic Execution
- Pagina 6 : Advanced Digital Media Boost
- Pagina 7 : Advanced Smart Cache
- Pagina 8 : Smart Memory Access
- Pagina 9 : Memory Disambiguation
- Pagina 10 : Intelligent Power Capability
- Pagina 11 : Il controller di memoria: il punto della discordia
- Pagina 12 : C’è molto da salvare
- Pagina 13 : La sfida Server
- Pagina 14 : Mashups
- Pagina 15 : Robson NAND Flash o Hybrid Hard Drives?
- Pagina 16 : UMPC
- Pagina 17 : Conclusioni
Il risveglio energetico di Intel
Intel
ammette finalmente che NetBurst era tutto fuorchè ideale. Justin
Rattner afferma: “Siamo sotto una tremenda pressione da parte dei
concorrenti.”
Se conoscete la storia recente dei processori, la nuova strategia di Intel
vi apparirà logica. I processori Pentium 4 e Pentium D consumano più
energia rispetto alle controparti Athlon 64 e Athlon 64 X2 di AMD. Questo si
traduce in requisiti di raffreddamento maggiori e in una bolletta più
salata. Per un sistema che lavora 24 ore per 7 giorni la differenza raggiunge
facilmente i 100 dollari all’anno nel Nord America e molto di più nei
paesi con costi energetici maggiori. Inoltre pensiamo alle grandi aziende con
100 o 1000 sistemi!
Una semplice riduzione dei consumi energetici potrebbe essere
raggiunta grazie a un Pentium M o all’architettura Core Duo (core
Yonah) velocizzandoli in modo da raggiungere le prestazioni dei
Pentium 4. Tuttavia Intel sembra aver fatto i conti e ha definito una
nuova equazione per le prestazioni basate sull’energia per istruzione (EPI):
Prestazioni = Frequenza * Istruzioni per ciclo di clock
All’IDF dello scorso anno, la parola d’ordine era battere l’avversario sia
nelle prestazioni assolute che nelle prestazioni per watt. Intel ha
cambiato questa dichiarazione, parlando addirittura di “appagamento per
watt,” portando
all’interno dell’equazione caratteristiche del processore
come la capacità a 64 bit e la tecnologia di virtualizzazione. In conclusione tutto è volto a ricavare il massimo possibile senza raggiungere ridicoli valori termici.
Intel fa un passo avanti: non importa quanto siano lunghe le pipeline, non
importa se il controller di memoria sia integrato oppure no e non importa la
frequenza a cui lavora il processsore. Tutto questo fornisce la massima prestazione
con i minimi requisiti energetici. Suona bene, non trovate? Quella che attendiamo
ora è la prova.
L’obbiettivo primario
è consumare meno energia per istruzione. I processori Pentium M e Core
Duo offrono gli stessi consumi energetici ridotti per istruzione come il primo
processore Pentium (P54).
Un ingrediente importante è il processo produttivo 65 nm che
Intel assicura permetterà transistor del 20% più veloci mentre richiederà il 30% di energia in meno. Questa è anche la proiezione che l’azienda ha sui 45 nanometri che verranno introdotti il prossimo anno.
Questo fa chiarezza su quanto successo con la famiglia P4: l’incremento della velocità di clock e della tensione del 20% ha migliorato le prestazioni di poco, mentre il consumo energetico è cresciuto di tre-quattro volte.
- Pagina 1 : IDF: presupposti brillanti per le future CPU Intel
- Pagina 2 : Il risveglio energetico di Intel
- Pagina 3 : Quad Core in un package Multi-Chip nel 2007
- Pagina 4 : Core per salvarsi
- Pagina 5 : Wide Dynamic Execution
- Pagina 6 : Advanced Digital Media Boost
- Pagina 7 : Advanced Smart Cache
- Pagina 8 : Smart Memory Access
- Pagina 9 : Memory Disambiguation
- Pagina 10 : Intelligent Power Capability
- Pagina 11 : Il controller di memoria: il punto della discordia
- Pagina 12 : C’è molto da salvare
- Pagina 13 : La sfida Server
- Pagina 14 : Mashups
- Pagina 15 : Robson NAND Flash o Hybrid Hard Drives?
- Pagina 16 : UMPC
- Pagina 17 : Conclusioni
Indice
- 1 . IDF: presupposti brillanti per le future CPU Intel
- 2 . Il risveglio energetico di Intel
- 3 . Quad Core in un package Multi-Chip nel 2007
- 4 . Core per salvarsi
- 5 . Wide Dynamic Execution
- 6 . Advanced Digital Media Boost
- 7 . Advanced Smart Cache
- 8 . Smart Memory Access
- 9 . Memory Disambiguation
- 10 . Intelligent Power Capability
- 11 . Il controller di memoria: il punto della discordia
- 12 . C’è molto da salvare
- 13 . La sfida Server
- 14 . Mashups
- 15 . Robson NAND Flash o Hybrid Hard Drives?
- 16 . UMPC
- 17 . Conclusioni