Tempo di risposta tra i vari colori

C’è un altro problema, anche più preoccupante
dell’intervallo variabile. Il tempo di risposta misurato tra il bianco e il
nero non è uguale a quello tra il grigio e il nero, tra il verde e il
blu, tra il bianco e il giallo, etc.

Per esempio, supponiamo di partire con zero volt e fornire
1 volt al transistor per cambiare il colore da nero a bianco. Il voltaggio risulta
essere al livello massimo e il cristallo liquido interagisce nel modo più
veloce possibile.

Immaginiamo ora di voler visualizzare un grigio. Il voltaggio
necessario sarà la metà del precedente, dato che deve stimolare
meno il cristallo liquido e questo lo farà muovere più lentamente.

Ogni passaggio da un colore all’altro produce un differente
tempo di risposta rispetto al precedente.

L’esempio usato da Xtremtech
si basa su un LCD in cui il tempo di risposta tra bianco e nero (17 ms) è
visibilmente tre volte più veloce di quello tra il bianco e il grigio
(54 ms).

Pertanto, che genere di attendibilità può avere
un tempo di risposta fornito da un produttore o perfino misurato con qualche
tipo di strumentazione? La risposta più logica e: non molta.

Ricordiamoci che non lavoriamo più in bianco e nero.
Per quanto ne sappiamo, il 100% dei giochi disponibili sono a colori. Mentre
state giocando a Unreal, Space Colony o Jedi Academy, i punti del vostro schermo
cambiano dal rosa al verde, al giallo, al grigio, etc. In poche parole, è
molto difficile trovare un momento in cui il tempo di risposta fornito corrisponda
a quello reale.

A questo punto, è interessante stare a vedere cosa succede
quando un punto passa dal color malva (184, 128, 201 in notazione RGB), per
esempio, al verde chiaro (24, 212, 35). Ciscuna cella rossa, verde o blu, è
semplicemente una goccia di cristallo liquido di fronte alla quale c’è
un filtro di colore. Qualcuna di queste potrebbe essere considerata come una
cella grigia che alla fine diventa colorata. Misurare il tempo di risposta tra
il malva e il verde chiaro è la stessa cosa che misurare il tempo necessario
alle tre celle per cambiare dal valore di 184 a 24 per la prima, da 128 a 212
per la seconda e da 201 a 35 per la terza. Il tempo di risposta complessivo
tra questi due colori corrisponde a quello maggiore di queste tre celle.

Ritornando all’articolo di Xtremetech, gli autori sono abbastanza
ottimisti nelle loro conclusioni. Le matrici FFD sono uscite di produzione ancora
nel 2002. Tuttavia la NEC non ha abbandonato il progetto e si sta parlando di
reintrodurle nei monitor LCD nel corso del 2004. Staremo a vedere.