Benefici non intenzionali dalle applicazioni HT-ready
Benefici non intenzionali dalle applicazioni
HT-ready
Oggi esistono molte applicazioni che traggono benefici dall’HT,
ma gli sviluppatori non si rendevano pienamente conto dei potenziali vantaggi
possibili, mentre compilavano programmi come ad esempio Adobe PhotoShop e Windows
Media Decoder.
Mentre da una parte molte applicazioni sono state sviluppate
espressamente per multithreaded dual processor, dall’altra alcuni multithread
sono stati aggiunti dagli sviluppatori per comodità dei creatori di software,
nella fase di debug del codice. Siccome i debugger usavano workstation con dual
processor e scrivevano con thread multipli, il processo di debug era più
veloce. L’utente finale, in un ambiente a thread singolo, ovviamente non percepisce
alcun beneficio, ma le cose cambiano se si passa all’HT: all’improvviso tutte
quelle applicazioni diventano migliori, in stand-alone mode.
Pentium 4 cavallo di Troia?
Per alcuni, l’HT aiuterà il Pentium 4 a compensare le
svariate performance non proprio stellari nei benchmark di confronto con l’Athlon
ed il Pentium 3.
Una delle caratteristiche meglio conosciute del nuovo Pentium
4 è la pipeline estremamente lunga. Quella del Pentium III, per esempio,
ha 10 stage, e quella dell’Athlon 11. Quella del P4, invece, non ne ha meno
di 20. Grazie a questa speciale architettura le prestazioni sono migliorate
megahertz dopo megahertz rispetto al Pentium III ed all’Athlon per la maggiorparte
delle applicazioni office (un campo in cui AMD ha tentato di prevalere con i
suoi Athlon XP sin dalla loro introduzione dell’anno scorso).
Intel fa sapere che l’HT permette di sfruttare appieno la
sua architettura long-pipeline. Può l’HT diventare il cavallo di Troia
di Intel che renderà le prestazioni del Pentium 4 proporzionate alla
sua velocità di clock?