Microsoft: Google fa ridere, Mac OS è pieno di buchi
Microsoft ritiene che la scelta di Google, escludere Windows dall’azienda per motivi di sicurezza (Al Googleplex solo Mac OS o Linux, addio Windows), sia quantomeno ironica. I prodotti di Mountain View sarebbero infatti anche peggio.
Gli scontri tra aziende IT, a volte è meglio la fantascienza.
Microsoft per esempio ricorda che l’Università di Yale ha abbandonato GMail, per i problemi di privacy che solleva. Non solo: l’azienda di Redmond ci tiene a sottolineare che l’affermazione “Windows è più vulnerabile agli attacchi e ai virus di altri sistemi operativi” è del tutto priva di fondamento.
A conti fatti, l’unica certezza è che Windows è esposto ad un maggior numero di attacchi, di ogni tipo, ed inevitabilmente qualcuno va a segno. Sostenere che Windows è intrinsecamente meno sicuro non è corretto, è vero, ma passare ad un sistema meno minacciato è comunque un vantaggio per l’utente.
Microsoft non dimentica Mac OS X. Ad oggi il sistema Apple è relativamente sicuro, proprio per l’assenza di minacce concrete. Le competizioni dimostrative tra hacker hanno però dimostrato che è un sistema fragile (Pwn2Own: tutti vulnerabili, si salva solo Chrome), e secondo alcuni studi i pericoli per gli utenti Mac potrebbero diventare molto concreti nell’immediato futuro (Mac OS X colabrodo, ha 20 falle zero day).
Microsoft, come contraltare, mette in risalto la propria esperienza nel rispondere alle minacce quando queste si scoprono. L’azienda inoltre mantiene i sistemi aggiornati, con patch periodiche e straordinarie. Apple, da questo punto di vista, dovrebbe invece cominciare da zero.
L’idea che Google abbia deciso di eliminare Windows per motivi di sicurezza non è però del tutto confermata. C’è anche un’altra ipotesi, molto più semplice: Google vuole favorire la diffusione di Chrome OS, la cui pubblicazione ufficiale è prevista per il prossimo autunno. Eliminare Windows dall’equazione potrebbe rappresentare una buona spinta per il sistema operativo di Big G, per non parlare del risparmio sulle licenze Microsoft.