Puoi parlare più forte? Non ti sento!
- Pagina 1 : Migliorare la rete Wi-Fi, comprendere i problemi e trovare le soluzioni
- Pagina 2 : Correzione del beamforming
- Pagina 3 : Conclusioni della prima parte
- Pagina 4 : Tutti pazzi per la mobilità
- Pagina 5 : Vittime di un rimbalzo ingannevole
- Pagina 6 : Polarizzazione
- Pagina 7 : Localizzazione implicita ed esplicita
- Pagina 8 : Giocare a “dov’è Wally?” con il Wi-Fi
- Pagina 9 : Perché non usare un milione di antenne?
- Pagina 10 : SRC contro MRC: puoi sentirmi adesso?
- Pagina 11 : Antenne e radio
- Pagina 12 : Non posso usarli entrambi?
- Pagina 13 : Spatial Multiplexing
- Pagina 14 : I produttori non ci danno retta
- Pagina 15 : Domande senza risposta
- Pagina 16 : Abuso di omnidirezionalità
- Pagina 17 : Beamforming, un’introduzione
- Pagina 18 : Omnidirezionale, non onnipotente
- Pagina 19 : Tanti canali, ma niente da vedere
- Pagina 20 : Non ti sento! Controlla il SINR!
- Pagina 21 : Puoi parlare più forte? Non ti sento!
- Pagina 22 : Gestire la velocità dei dati PHY
- Pagina 23 : Cose cattive che accadono a pacchetti buoni
- Pagina 24 : In etere e in guerra tutto è lecito
- Pagina 25 : La differenza tra traffico Wi-Fi e interferenze
- Pagina 26 : Fonti d’interferenza
- Pagina 27 : Congestione contro competizione
Puoi parlare più forte? Non ti sento!
In un certo senso una rete wireless è una gara a chi grida più forte. Immaginate di essere a una cena: all'inizio ci sono poche persone, che chiacchierano tranquillamente tra loro; si può ancora sentire il rumore del condizionatore, ed è facile conversare con una persona senza che le voci degli altri ci disturbino. A un certo punto il figlio del padrone di casa, quattro anni, comincia a cantare la sua canzone preferita; intanto gli ospiti sono aumentati, ed è evidente che qualcuno è cresciuto in una famiglia molto numerosa, ed è abituato a sbraitare invece di parlare.
Nel nostro esempio il rumore di fondo è rappresentato dal generatore e dalle voci degli altri. Questo rumore è sempre presente, allo stesso volume. Noi però non lo notiamo di solito, e tendiamo semplicemente a ignorarlo, come se mettessimo una ciotola su una bilancia per poi premere il pulsante che manda il peso a zero. Non è che la ciotola scompaia, né il rumore di fondo: sono costanti, esattamente come il rumore RF. Ogni ambiente ha il proprio rumore di fondo.
Il bambino che urla rappresenta invece un'interferenza. Se il vostro compagno di conversazione parla a voce alta potete ancora capirvi, ma se è una di quelle persone dal tono più dolce le cose si fanno più difficili, e cominciamo a sentirci infastiditi perché dobbiamo ripetere "come?" troppo spesso.
Diamo un'occhiata al grafico ora. Oltre al rumore di fondo RF abbiamo un telefono cordless che genera un'interferenza di -77 dB, in corrispondenza del nostro client. È il nostro bambino di quattro anni che canta. Se avete un access point dal tono gentile, che trasmette un segnale a -70 dB, riuscirà a farsi "sentire" dal notebook, ma non molto bene. La differenza tra il rumore e il segnale è infatti di soli 7 dB; se l'AP avesse un segnale a -60 dB, con una differenza di 17 dB rispetto al rumore, le cose andrebbero molto meglio.
Come sappiamo tutti una conversazione funziona meglio se possiamo sentire e capire facilmente quello che dice il nostro interlocutore. Immaginate che a un certo punto arrivi un ospite con un altro bimbo di quattro anni, e che si metta a cantare anche lui con tutta la forza dei suoi polmoni. Le persone che parlano con il volume più basso a questo punto sarebbero del tutto escluse dalla comunicazione, e solo chi urla di più riuscirebbe a farsi sentire.
- Pagina 1 : Migliorare la rete Wi-Fi, comprendere i problemi e trovare le soluzioni
- Pagina 2 : Correzione del beamforming
- Pagina 3 : Conclusioni della prima parte
- Pagina 4 : Tutti pazzi per la mobilità
- Pagina 5 : Vittime di un rimbalzo ingannevole
- Pagina 6 : Polarizzazione
- Pagina 7 : Localizzazione implicita ed esplicita
- Pagina 8 : Giocare a “dov’è Wally?” con il Wi-Fi
- Pagina 9 : Perché non usare un milione di antenne?
- Pagina 10 : SRC contro MRC: puoi sentirmi adesso?
- Pagina 11 : Antenne e radio
- Pagina 12 : Non posso usarli entrambi?
- Pagina 13 : Spatial Multiplexing
- Pagina 14 : I produttori non ci danno retta
- Pagina 15 : Domande senza risposta
- Pagina 16 : Abuso di omnidirezionalità
- Pagina 17 : Beamforming, un’introduzione
- Pagina 18 : Omnidirezionale, non onnipotente
- Pagina 19 : Tanti canali, ma niente da vedere
- Pagina 20 : Non ti sento! Controlla il SINR!
- Pagina 21 : Puoi parlare più forte? Non ti sento!
- Pagina 22 : Gestire la velocità dei dati PHY
- Pagina 23 : Cose cattive che accadono a pacchetti buoni
- Pagina 24 : In etere e in guerra tutto è lecito
- Pagina 25 : La differenza tra traffico Wi-Fi e interferenze
- Pagina 26 : Fonti d’interferenza
- Pagina 27 : Congestione contro competizione
Indice
- 1 . Migliorare la rete Wi-Fi, comprendere i problemi e trovare le soluzioni
- 2 . Correzione del beamforming
- 3 . Conclusioni della prima parte
- 4 . Tutti pazzi per la mobilità
- 5 . Vittime di un rimbalzo ingannevole
- 6 . Polarizzazione
- 7 . Localizzazione implicita ed esplicita
- 8 . Giocare a “dov’è Wally?” con il Wi-Fi
- 9 . Perché non usare un milione di antenne?
- 10 . SRC contro MRC: puoi sentirmi adesso?
- 11 . Antenne e radio
- 12 . Non posso usarli entrambi?
- 13 . Spatial Multiplexing
- 14 . I produttori non ci danno retta
- 15 . Domande senza risposta
- 16 . Abuso di omnidirezionalità
- 17 . Beamforming, un’introduzione
- 18 . Omnidirezionale, non onnipotente
- 19 . Tanti canali, ma niente da vedere
- 20 . Non ti sento! Controlla il SINR!
- 21 . Puoi parlare più forte? Non ti sento!
- 22 . Gestire la velocità dei dati PHY
- 23 . Cose cattive che accadono a pacchetti buoni
- 24 . In etere e in guerra tutto è lecito
- 25 . La differenza tra traffico Wi-Fi e interferenze
- 26 . Fonti d’interferenza
- 27 . Congestione contro competizione