Oasis: venga la pirateria online, non c’interessa
Liam Gallagher, ex leader degli Oasis, non è preoccupato dalla pirateria. Intervistato da Shortlist, ha raccontato che la pirateria moderna non è molto diversa da quello che faceva lui da giovane: copiare le cassette degli amici e registrare le canzoni dalla radio. Non è proprio la stessa cosa, naturalmente, ma il concetto è più che simile.
Noel e Liam Gallagher.
“Non m’interessa” ha detto, riferendosi alla pirateria. “Odio queste grandi, stupide rockstar che si lamentano. Perlomeno qualcuno sta scaricando la tua musica e ti dà attenzione. Dovrebbero apprezzarlo, di cosa si lamentano? Hai cinque enormi ville, quindi stattene zitto“. Abbiamo edulcorato la traduzione, perché le dichiarazioni originali erano molto più “colorite”.
L’affermazione di Gallagher non è priva di fondamento: la musica pirata può far crescere il numero di fan, senza costi per il musicista o il produttore. Un album scaricato illegalmente potrebbe portare a un acquisto legale, ed eventualmente anche a quello degli album precedenti. Proprio ieri, poi, abbiamo riportato di uno studio secondo il quale i danni causati dal P2P illegale non sono misurabili (Le major svergognate sui danni della pirateria).
Le opinioni di Liam sono condivise da suo fratello Noel: “Se uno vuole avere CD anonimi nella sua collezione, fatti suoi”, da detto “sarebbe del tutto ridicolo per una rock-star chiedere ai genitori di pagare per gli album, se i figli non possono permetterselo. Se possono trovarlo gratis, facciano pure”.
I fratelli Gallagher, quindi, si uniscono alla schiera di artisti che sostengono il file sharing, o almeno lo guardano con neutralità . Altri, invece, sono più propensi a vederlo come un crimine.