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Pirateria software in Italia, in leggero calo

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Pirateria software in Italia, in leggero calo

di Manolo De Agostini martedì 12 Maggio 2009 13:05
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Business Software Alliance (BSA) ha presentato i risultati del sesto studio annuale realizzato a livello internazionale da IDC (International Data Corporation) sulla pirateria software nel mondo, dal quale risulta che il fenomeno della pirateria sul software per PC in Italia ha registrato una riduzione dell'1% nel 2008, rispetto ai dati relativi al 2007 (ossia dal 49 al 48%). I dati sono riferiti alla pirateria su personal computer – desktop, laptop e ultra-portatili.

Peraltro, nella metà dei 110 Paesi oggetto dello studio la percentuale di pirateria ha registrato una riduzione, mentre soltanto nel 15% dei casi si è verificato un incremento. In Italia le perdite causate al settore informatico dalla pirateria software nel 2008 sono cresciute del 7%, passando dai 1277 milioni di euro dello scorso anno ai 1361 stimati per il 2008.

Europa
Tasso pirateria Perdita in milioni di dollari
2008 2007 2006 2005 2004 2008 2007 2006 2005 2004
Austria 24% 25% 26% 26% 25% $184 $157 $147 $131 $128
Belgio 25% 25% 27% 28% 29% $269 $223 $222 $257 $309
Cipro 50% 50% 52% 52% 53% $15 $14 $12 $13 $9
Danimarca 25% 25% 25% 27% 27% $215 $193 $183 $199 $226
Finlandia 26% 25% 27% 26% 29% $194 $160 $149 $156 $177
Francia 41% 42% 45% 47% 45% $2,760 $2,601 $2,676 $3,191 $2,928
Germania 27% 27% 28% 27% 29% $2,152 $1,937 $1,642 $1,920 $2,286
Grecia 57% 58% 61% 64% 62% $238 $198 $165 $157 $106
Islanda 46% 48% 53% 57% — $23 $33 $32 $18 —
Irlanda 34% 34% 36% 37% 38% $118 $106 $92 $93 $89
Italia 48% 49% 51% 53% 50% $1,895 $1,779 $1,403 $1,564 $1,500
Lussemburgo 21% 21% — — — $21 $16 — — —
Malta 45% 46% 45% 45% 47% $8 $7 $7 $5 $3
Olanda 28% 28% 29% 30% 30% $563 $502 $419 $596 $628
Norvegia 28% 29% 29% 30% 31% $229 $195 $181 $169 $184
Portogallo 42% 43% 43% 43% 40% $212 $167 $140 $104 $82
Spagna 42% 43% 46% 46% 43% $1,029 $903 $865 $765 $634
Svezia 25% 25% 26% 27% 26% $372 $324 $313 $340 $304
Svizzera 25% 25% 26% 27% 28% $345 $303 $324 $376 $309
Regno Unito 27% 26% 27% 27% 27% $2,181 $1,837 $1,670 $1,802 $1,963
Totale 33% 33% 34% 35% 34% $13,023 $11,655 $10,642 $11,856 $11,865

"Il rapporto ci mostra l'impatto che sta avendo la capillare opera di educazione condotta da BSA in questi anni, insieme allo straordinario impegno delle Forze dell'Ordine (soprattutto della Guardia di Finanza) sul versante dell'enforcement", commenta Luca Marinelli, Presidente del Comitato di BSA in Italia. "La dimensione delle perdite che subisce il settore, tuttavia, evidenzia quanta strada rimanga ancora da percorrere per poter dire che l'Italia è un ambiente digitale legale e trasparente".

Dal 2003 ad oggi, infatti, il tasso di pirateria del software nel nostro Paese ha raggiunto l'inquietante picco del 53%, per poi finalmente iniziare una parabola discendente che l'ha portato al 48% stimato per l'anno solare 2008. E il fenomeno ha effetti negativi che si estendono ben al di là del fatturato del settore. Un altro studio, sempre realizzato da IDC e rilasciato nel febbraio 2008, indicava infatti come una riduzione della pirateria software del 10% in 4 anni potrebbe generare oltre 6.000 nuovi posti di lavoro, più di 700 milioni di euro di entrate per l'Erario e più di 2 miliardi di euro di ulteriore volume d'affari per il settore IT.

Cliccare sull'immagine per ingrandirla

"Per questo sosteniamo che, proprio nel difficile momento di crisi economica internazionale in cui ci troviamo, è essenziale investire nel software originale, in quanto solo l'economia legale crea valore per l'intero sistema-Paese, generando servizi accessori, nuova occupazione qualificata per gestirli, risorse per la PA dalle imposte e così via", prosegue Marinelli. "L'economia del prodotto illecito e del sommerso, invece, arricchisce solo le organizzazioni criminali che la gestiscono, lasciando il deserto intorno ad esse".

Tra i risultati emersi dallo studio possiamo inoltre sottolineare che:

  • Nell'Europa Occidentale, i Paesi caratterizzati dai livelli più elevati di pirateria software sono stati la Grecia con il 57%, Cipro (50%) e, dopo l'Italia, l'Islanda con il 46%.
    Tra i Paesi con i livelli di pirateria più bassi si sono segnalati invece il Lussemburgo (21%), l'Austria (24%), e Belgio, Svevia e Svizzera (tutti sul 25%).
    La Russia è infine il Paese che ha compiuto i maggiori progressi con una riduzione di 5 punti percentuali in un anno, attestandosi al 68%, e di ben 19 punti in sei anni.
  • Nei 110 Paesi oggetto dello studio la pirateria relativa al software per PC è diminuita in 57 casi, è rimasta invariata in 36 nazioni ed è aumentata soltanto in 16 Paesi. Poiché il mercato globale dei PC cresce a velocità notevolmente superiore nei Paesi caratterizzati da percentuali elevate di pirateria, il livello complessivo della pirateria software è aumentato globalmente di tre punti percentuali toccando il 41% nel 2008.
  • Le economie emergenti assommano infatti complessivamente al 45% del mercato globale dell'hardware per PC, ma a ciò corrisponde meno del 20% del mercato complessivo del relativo software. Se in questi Paesi il mercato del software raggiungesse il medesimo livello del mercato dell'hardware, la crescita assommerebbe a 40 miliardi di dollari all'anno. Con la riduzione di un solo punto percentuale della pirateria globale in un anno, inoltre, il settore IT beneficerebbe di un'ulteriore crescita pari a 20 miliardi di dollari.
  • La diffusione dell'accesso ad Internet alimenterà purtroppo anche il mercato del software pirata. Nei prossimi 5 anni 460 milioni di persone nei Paesi emergenti disporranno di accesso online. La crescita della pirateria sarà più consistente tra le piccole aziende e i consumatori, due aree caratterizzate generalmente da livelli più elevati rispetto alle grandi aziende e alle pubbliche amministrazioni.

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