Sblocco core CPU AMD, il nodo è la reputazione
I chipset della serie 800 di AMD (AMD 890GX e SB850, tra DirectX 10.1 e SATA 6 Gbps), contrariamente alla serie 700, non supportano lo sblocco dei core su processori come i Phenom II X3, dei quad-core a cui viene disabilitato un core talvolta funzionante (ma a volte no). La notizia è nota, ed è anche risaputo che produttori di schede madre come Asus sono corsi ai ripari per ripristinare la funzionalità . Quel che non si sapeva fino a oggi è il motivo di questo passo indietro di AMD.
Stando a quanto riportato da Bit-tech, AMD ha rimosso questa funzionalità dai chipset per la paura di “rovinarsi la reputazione”. Clienti e assemblatori, infatti, se la prendevano con AMD in caso di malfunzionamenti o instabilità del computer dovuti a uno sblocco non riuscito. Per questo l’azienda ha deciso di non implementare la tecnologia, che poteva essere un boomerang, un rischio per l’immagine dell’azienda. Inoltre, sempre secondo Bit-tech, anche il mercato nero nei paesi in via di sviluppo potrebbe aver giocato un ruolo in questa decisione.
La scelta di AMD, però, sembra aver colpito nel segno. Sapendo che la funzionalità è gradita ai consumatori, ha scaricato la responsabilità dello sblocco dei core sui produttori di motherboard, che si sono trovati costretti a implementarla su molti modelli per non perdere clienti.
In sintesi, chi non riesce a sbloccare una CPU o incorre in problemi non può più puntare il dito contro AMD, bensì sul produttore della scheda madre o, semplicemente, su sé stesso.