Seagate ha detto no a Western Digital, meglio soli
Seagate Technology, secondo radio mercato, avrebbe rifiutato una proposta di acquisizione da parte di Western Digital. L’azienda non ha quindi chiuso le trattative solo con i fondi di private equity (Seagate balla da sola, è ora di puntare sugli SSD), ma ha anche respinto le attenzioni della principale concorrente di mercato.
L’unione tra Seagate e Western Digital avrebbe dato vita a un colosso del settore hard disk, con oltre il 60 percento del mercato. Secondo le indiscrezioni Western Digital avrebbe offerto dal 10 al 50% in più del fondo di private equity TPG Capital, che a sua volta aveva avanzato un’offerta di oltre 7,5 miliardi di dollari.
Nonostante la succosa offerta, non si è arrivati a un accordo. Le cause potrebbero essere molteplici. La prima è che un colosso di questo tipo avrebbe potuto incontrare problemi di carattere antitrust, mentre la seconda è che ci sarebbe stata una sovrapposizione delle linee produttive.
Il terzo aspetto di cui tenere conto è che le aziende del settore hard disk non hanno bisogno di fondersi per combattere sul mercato, bensì devono guardare avanti e trovare un modo per entrare, con profitto, nel mercato degli SSD. Specie in quello delle soluzioni ad alte prestazioni per le imprese, che consentono ricavi elevati. Western Digital e Seagate sono ancora indietro a tal riguardo.
Ricordiamo che per ora Seagate sembra decisa a puntare sugli hard disk ibridi (Seagate: gli SSD non sfonderanno, viva gli HDD ibridi – Seagate Momentus XT, hard disk classico e SSD assieme), anziché sugli SSD, relegati nel settore enterprise all’interno della gamma Pulsar (Pulsar SSD, brilla una nuova stella in casa Seagate).