OCZ Ibis (240 GB)

Se avete letto la nostra recensione del RevoDrive X2, sapete già che l'Ibis è molto simile e anche che il RevoDrive sarebbe forse stato una scelta più appropriata per quest'analisi, trattandosi si una scheda PCIe x4. Il RevoDrive è disponibile in tagli da 100, 160, 240, 256 (220) 360, 480, 512 (460), 720 e 960 GB.

Ha delle somiglianze con i prodotti di LSI e Fusion-io, ma il posizionamento di mercato è molto diverso. I primi due marchi si concentrano infatti sul mercato enterprise, con firmware specifico e componenti di qualità più alta (e certificata), mentre l'OCZ Ibis è un prodotto più adatto agli utenti privati e alle piccole aziende che cercano un drive di fascia alta. Una differenza da tenere a mente nelle prossime pagine.

OCZ Arc 100 SSD da 240GB

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OCZ ha scelto un controller Silicon Image Sil3134 per riunire quattro controller SandForce SF-1200 in un RAID 0. Nel caso del RevoDrive X2 abbiamo tutto su una singola scheda che si collega a una connessione PCIe 1.1 a quattro linee. L'Ibis fa la stessa cosa, ma il controller RAID si trova su una piccola scheda aggiuntiva PCIe 1.1 a quattro linee, mentre gli SSD sono in un piccolo chassis esterno collegato tramite l'interfaccia HSDL di OCZ.

Secondo OCZ ci sono utenti che non vogliono una scheda vulnerabile, con tutti gli elementi esposti, ma preferiscono un prodotto sigillato, e per questo ha creato l'Ibis e il collegamento HDSL. Quest'ultimo è una "interpretazione" del PCI Express che si può usare anche all'esterno di un PC tramite uno slot di espansione nel pannello posteriore, tramite connettori SAS SFF-8087. Ci piace questo approccio, perché usa hardware standard per fare qualcosa di nuovo e interessante, cioè migliorare le prestazioni di archiviazione.

Se credete che l'Ibis sia fuori posto in questa comparativa, con prodotti che costano migliaia di dollari, le nostre conclusioni vi sorprenderanno.