I MOSFET
- Pagina 1 : Storia dei computer, un’evoluzione lunga 70 anni
- Pagina 2 : Ecco il primo sistema PC, con CPU Intel 8088
- Pagina 3 : Dal 2003 a oggi: CPU multi-core e 64-bit
- Pagina 4 : 1993-2003: da Windows 95 a XP, Intel e AMD
- Pagina 5 : 1981-1993: splendore e gloria dello standard PC
- Pagina 6 : 1955-1981: dai transistor nei laboratori ai circuiti integrati nelle case
- Pagina 7 : Gli inizi del ventesimo secolo, l’era delle valvole
- Pagina 8 : Verso la modernità
- Pagina 9 : Lo standard chiuso dell’Apple Macintosh
- Pagina 10 : Lo standard aperto del PC
- Pagina 11 : L’industria dei PC 30 anni dopo e la legge di Moore
- Pagina 12 : Digital Research fa strada a Microsoft
- Pagina 13 : È nato l’ENIAC
- Pagina 14 : The IBM Personal Computer
- Pagina 15 : Il primo Personal Computer di Apple (non compatibile con Mac)
- Pagina 16 : Il primo Personal Computer IBM (Non compatibile con il PC)
- Pagina 17 : Ed Roberts, il padre del personal computer
- Pagina 18 : Nascita del Personal Computer
- Pagina 19 : Circuiti integrati, la prossima generazione
- Pagina 20 : I MOSFET
- Pagina 21 : …ai transistor
- Pagina 22 : Dalle valvole…
- Pagina 23 : Programmi: cambiare il software, non l’hardware
I MOSFET
I MOSFET possono essere costruiti sia con i tipi NMOS o PMOS, basati sulla disposizione del silicio dopato utilizzato. Il silicio dopato con boro è del tipo P (positivo) perché non ha elettroni, mentre il silicio dopato con fosforo è del tipo N (negativo) perché ha un eccesso di elettroni liberi.
I MOSFET hanno tre connessioni, chiamate source, gate e drain, in italiano collettore, base ed emettitore. Un transistor NMOS è fatto usando silicio di tipo N per source e drain, tra i quali è collocato del silicio di tipo P. Il gate (o base) è posizionato sopra il silicio di tipo P, e separa l'emettitore dal collettore; a sua volta, uno strato isolante di diossido di silicio lo isola dal silicio P.
In condizioni normali questo transistor impedisce il flusso di corrente tra source e drain. Se però si applica una tensione positiva alla base (gate) ecco che questa permette agli elettroni di fluire tra emettitore e collettore, esattamente come accadeva con la valvola – ma in scala molto più ridotta, e con meno consumo di energia e produzione di calore. In pratica il silicio P comincia a comportarsi come silicio N e il transistor cambia stato in ON.
Un transistor PMOS lavora in un modo simile ma opposto. Anche in questo caso source e drain sono fatti di silicio N, mentre il gate è di silicio P, ma la base si attiva applicandole una tensione negativa. Il risultato è comunque che il transistor passa allo stato ON.
I transistore NMOS e PMOS si possono combinare tra loro, in sistemi che richiederanno energia solo per il passaggio da uno stato all'altro o switching. Così è possibile creare architetture ad alta densità (molti transistor per mm2) e bassi consumi. Ed ecco quindi la tecnologia CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor), sulla quale si basano tutti i processori moderni, ad eccezione di alcuni sperimentali.
Oltre ad essere più efficiente delle valvole, il transistor offre anche un altro vantaggio: lo si può miniaturizzare a dimensioni nanometriche. Un obiettivo a cui si lavora fin dalla sua invenzione, e già nel 2003 i ricercatori di ENC svelarono un transistor al silicio con una dimensione di soli 5 nanometri. Ed è possibile realizzare transistor ancora più piccoli, con componenti come i nanotubi al silicio o al grafene, che sono al momento in via di studio e dovrebbero permettere di raggiungere scale molecolari o persino atomiche. Nel 2008 ricercatori britannici hanno svelato un transistor al grafene spesso solamente un atomo e lungo 10 atomi (1 nm) e, nel 2010, ricercatori IBM hanno creato transistor al grafene in grado di cambiare stato a 100 gigahertz, ponendo le basi per futuri chip più densi e veloci rispetto alle soluzioni al silicio.
- Pagina 1 : Storia dei computer, un’evoluzione lunga 70 anni
- Pagina 2 : Ecco il primo sistema PC, con CPU Intel 8088
- Pagina 3 : Dal 2003 a oggi: CPU multi-core e 64-bit
- Pagina 4 : 1993-2003: da Windows 95 a XP, Intel e AMD
- Pagina 5 : 1981-1993: splendore e gloria dello standard PC
- Pagina 6 : 1955-1981: dai transistor nei laboratori ai circuiti integrati nelle case
- Pagina 7 : Gli inizi del ventesimo secolo, l’era delle valvole
- Pagina 8 : Verso la modernità
- Pagina 9 : Lo standard chiuso dell’Apple Macintosh
- Pagina 10 : Lo standard aperto del PC
- Pagina 11 : L’industria dei PC 30 anni dopo e la legge di Moore
- Pagina 12 : Digital Research fa strada a Microsoft
- Pagina 13 : È nato l’ENIAC
- Pagina 14 : The IBM Personal Computer
- Pagina 15 : Il primo Personal Computer di Apple (non compatibile con Mac)
- Pagina 16 : Il primo Personal Computer IBM (Non compatibile con il PC)
- Pagina 17 : Ed Roberts, il padre del personal computer
- Pagina 18 : Nascita del Personal Computer
- Pagina 19 : Circuiti integrati, la prossima generazione
- Pagina 20 : I MOSFET
- Pagina 21 : …ai transistor
- Pagina 22 : Dalle valvole…
- Pagina 23 : Programmi: cambiare il software, non l’hardware
Indice
- 1 . Storia dei computer, un’evoluzione lunga 70 anni
- 2 . Ecco il primo sistema PC, con CPU Intel 8088
- 3 . Dal 2003 a oggi: CPU multi-core e 64-bit
- 4 . 1993-2003: da Windows 95 a XP, Intel e AMD
- 5 . 1981-1993: splendore e gloria dello standard PC
- 6 . 1955-1981: dai transistor nei laboratori ai circuiti integrati nelle case
- 7 . Gli inizi del ventesimo secolo, l’era delle valvole
- 8 . Verso la modernità
- 9 . Lo standard chiuso dell’Apple Macintosh
- 10 . Lo standard aperto del PC
- 11 . L’industria dei PC 30 anni dopo e la legge di Moore
- 12 . Digital Research fa strada a Microsoft
- 13 . È nato l’ENIAC
- 14 . The IBM Personal Computer
- 15 . Il primo Personal Computer di Apple (non compatibile con Mac)
- 16 . Il primo Personal Computer IBM (Non compatibile con il PC)
- 17 . Ed Roberts, il padre del personal computer
- 18 . Nascita del Personal Computer
- 19 . Circuiti integrati, la prossima generazione
- 20 . I MOSFET
- 21 . …ai transistor
- 22 . Dalle valvole…
- 23 . Programmi: cambiare il software, non l’hardware