HTC One M9 non scalda più, ma salta la poltrona dell’amministratore delegato
HTC ha risolto il problema di surriscaldamento del nuovo HTC One M9 di cui vi avevamo raccontato qualche giorno fa. A raccontarlo è un membro del forum XDA, che cita un aggiornamento OTA che corregge il difetto e migliora il funzionamento della fotocamera.
Stando alla fonte le temperature raggiunte dal nuovo smartphone sono più basse di 9-10 gradi centigradi in media, e quella massima si aggira intorno ai 40 gradi – mentre i test di Tweakers indicavano un picco massimo di ben 55 gradi.
Tutto è bene quel che finisce bene quindi, e pare che HTC riuscirà a rispettare i tempi previsti per la commercializzazione dell'HTC One M9. Sarà ovviamente utile attendere conferme e test indipendenti, ma almeno per il momento si può stare un po' più tranquilli.
Una buona giornata per HTC ma non per l'amministratore delegato Peter Chou, che è stato rimpiazzato da Cher Wang – presidentessa dell'azienda fino a qualche ora fa. L'AD si è dimesso assumendosi le responsabilità della posizione finanziaria incerta, ma resterà in azienda alla guida della divisione di ricerca Future Development Lab.
Un cambio al vertice forse era obbligatorio considerata la situazione monetaria di HTC, che nonostante produca prodotti più che validi finora non è riuscita a sfondare nel mondo degli smartphone, almeno non come previsto. A oggi è un marchio noto e apprezzato dagli appassionati, ma ignoto o quasi al grande pubblico.
A Wang quindi il difficile compito di uscire da questa situazione e fare di HTC un vero marchio globale. "Conosco la società, conosco le persone e ho la visione", ha dichiarato la 56enne ai reporter di Bloomberg, "Credo di essere il miglior candidato".
Una dichiarazione, quella di Wang, che lascia trasparire tutta la determinazione di questa donna, ma recuperare terreno non sarà facile. Al momento quasi tutte le colpe gravano su Chou, ma si guarda con prudenza all'ingresso del nuovo AD; e infatti il valore delle azioni HTC è rimasto pressoché invariato.
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L'articolo di Bloomberg, poi, suggerisce che ci sia proprio Cher Wang dietro alle recenti sperimentazioni di HTC come la ReCamera, la smartband o il visore Vive sviluppato con Valve. Da presidentessa è tornata "sul campo" negli ultimi due anni, e forse si deve a lei il fatto che lo scorso gennaio HTC ha avuto per la prima volta dopo tre anni un trimestre in attivo.
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Insomma HTC guarda in avanti e cerca cambiamenti. Quello che invece non cambierà è il software dell'HTC One M7, che era lo smartphone top di gamma due anni fa. L'azienda aveva promesso supporto per due anni, e ha portato questo smartphone fino ad Android 5.0 Lollipop. Il supporto ora è ufficialmente chiuso però, quindi chi vorrà ulteriori update dovrà rivolgersi a ROM alternative. Due anni di aggiornamento comunque non sono male nel mondo Android, anche se ovviamente vorremmo di più. A voi bastano?