L’assicurazione vita costa meno se usi Fitbit e fai movimento
CSS Insurance, un'assicurazione svizzera per altro presente anche in Italia, ha avviato la sperimentazione di un prodotto assicurativo che mette in gioco i contapassi digitali come ad esempio Fitbit. In pratica sta pensando di applicare alle assicurazioni vita un bonus-malus per l'attività fisica dei clienti.

Il progetto pilota, chiamato "My Step", è il primo del suo genere in Europa e coinvolge l'Università di San Gallo (HSG) nonché il Politecnico di Zurigo. I primi test si sono rivelati così entusiasmanti che a breve la società potrebbe stabilire delle soglie minime di "attività fisica" magari settimanali o mensili che potrebbero incidere sui costi assicurativi. 10mila passi quotidiani sono quelli consigliati da Fitbit, uno dei braccialetti per il fitness più diffusi sul mercato. CSS Insurance per ora si è adeguata a questo standard e lo applica al campione di assicurati coinvolti.
Non meno importante la possibilità di accedere a informazioni personali. Per altro il test dimostrerebbe che gli assicurati sarebbero disposti a rinunciare a un po' di privacy per ridurre i costi annuali. Il test prevede la condivisione in forma anonima solo dell'attività svolta.
![]() | Fitbit Charge HR | |
![]() | Fitbit Flex | |
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Insomma, il futuro delle assicurazioni personali potrebbe essere sempre più legato al monitoraggio delle proprie attività motorie. Si presume che una persona dedita a un minimo di attività sportiva amatoriale sia più in salute di un sedentario. Con tutte le conseguenze assicurative del caso.