Palm ha colpito Apple con un diretto sul mento, aggirando il blocco che l'azienda di Cupertino aveva imposto al Pre, impedendogli di sincronizzarsi con iTunes.

A oggi, quindi, chi possiede un Pre può usarlo, se lo desidera, in abbinamento con iTunes, una caratteristica che Apple, solo poco tempo fa, aveva tentato di bloccare tramite un aggiornamento software (versione 8.2.1), che però ha resistito solo fino alla nuova versione software distribuita da Palm. E l'inseguimento ricomincia,ora, da Apple.

Per ottenere il risultato Palm ha mascherato il Pre modificandone l'identificativo USB, e facendo in modo che il computer lo riconosca come un dispositivo Apple. Questa procedura viola i termini d'uso dello standard USB, ma per Palm è Apple che l'ha fatto per prima, usando lo stesso identificativo per impedire a prodotti diversi dai propri di interagire con iTunes.

Il portavoce di Palm, infatti, crede che "l'apertura e l'interoperabilità offrano una migliore esperienza d'uso agli utenti, e la libertà di usare i contenuti senza interferenze su dispositivi e servizi diversi".

La mossa di Apple fa pensare che l'azienda di Cupertino abbia paura del Pre. Tutta questa storia, invece, sta diventando una bella pubblicità per Palm. Si può, tuttavia, andare oltre le speculazioni: abbiamo appurato tempo fa che le due aziende non avrebbero vantaggi ad andare in tribunale, e se dovesse accadere, Palm avrebbe probabilmente la meglio, perché possiede abbastanza brevetti da mettere a rischio la sopravvivenza di iPhone.

L'impressione, quindi, è che a Sunnyvale (Palm) stiano deliberatamente provocando Apple, come a dire "dai, denunciami se hai il coraggio". Avranno gli attributi necessari, a Cupertino?

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