Recensione Aquaris X5 Cyanogen OS Edition
BQ Aquaris X5

La spagnola BQ ha portato anche in Italia l'Aquaris X5, l'ultimo smartphone del loro catalogo. Si tratta di un modello da 5 pollici proposto a un prezzo relativamente ridotto. Tra i pregi sono sicuramente da citare l'eccellente qualità costruttiva, la cornice in alluminio e la finitura della cover posteriore. Il difetto più rilevante è una piattaforma hardware non particolarmente potente, ma salvo alcuni casi le prestazioni sono sempre soddisfacenti.
L'Aquaris X5 è proposto con Android Stock o con Cyanogen OS, la versione che abbiamo provato. Chi lo desidera, inoltre, può passare facilmente da una all'altra versione usando le ROM fornite dalla società stessa.
Design e materiali
Il BQ Aquaris X5 si fa notare non appena lo si prende in mano per il design solido e ben realizzato. Tutto intorno al telefono corre una cornice in alluminio anodizzato, che sarà grigio antracite, grigio chiaro o rose gold secondo la versione. La cover posteriore, non rimovibile, è realizzata con una plastica trattata per essere refrattaria alle impronte digitali; durante la presentazione ci hanno detto che avremmo potuto anche mangiare patatine e poi maneggiare il telefono senza lasciare segni, ma la nostra dieta ci ha impedito di fare un test sul campo. In ogni caso è piacevole al tatto, e immune alle normali ditate. Può essere bianca o nera, secondo la versione. Metallo e plastica sono uniti tramite stampaggio a iniezione DIE casting e Nano Molding, con un risultato da top di gamma. Alcuni elementi del design non sono perfettamente allineati, ma è un dettaglio che troviamo praticamente solo sugli iPhone e non possiamo davvero ritenerlo un difetto grave.
Scheda tecnica | |
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Processore | Qualcomm Snapdragon 412 |
Memoria RAM | 2 GB / 3 GB |
Storage | 16 GB / 32 GB (espandibili fino a 32 GB) |
Batteria | 2900 mAh |
Display | 5" – 1280×720 pixel |
Wi-Fi | 802.11 b/g/n |
Bluetooth | 4.0 |
Fotocamera | 13 Mpx + 5 Mpx frontale |
Sistema operativo | Android 5.1 / Cyanogen OS 12.1 |
Sul lato destro troviamo il pulsante per l'attivazione, facile da raggiungere sia con la mano destra sia con la sinistra, e un po' più in alto il bilanciere del volume, anch'esso ben posizionato da un punto di vista ergonomico. Entrambi i pulsanti sono in alluminio, in linea con il resto del design, e danno una grande impressione di solidità – in altre parole non sembra che si possano rompere facilmente (e speriamo che non siano le ultime parole famose). Sempre a destra c'è il cassettino per inserire la scheda MicroSD (ufficialmente fino a 32 GB).
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Sopra c'è la presa jack per le cuffie, mentre a sinistra un unico cassettino che può ospitare due schede Nano SIM. Sotto troviamo la griglia che nasconde il singolo altoparlante, la presa MicroUSB e la fenditura del microfono. La cornice è interrotta, sopra e sotto, in quattro punti per la separazione delle antenne. BQ ha scelto di colorare le strisce di un grigio scuro molto simile a quello della cornice stessa, e risultano quasi invisibili; un effetto che ritroviamo, meno riuscito, anche nella versione bianca.
Le cornici ai lati destro e sinistro dello schermo non sono particolarmente sottili ma nemmeno enormi, e in questa fascia di prezzo non ci aspettiamo di meglio. Lo stesso vale per quelle sopra e sotto, dove trovano spazio tra l'altro la fotocamera frontale e il LED per le notifiche, che fa anche da flash per i selfie. Sotto allo schermo invece BQ ha inserito tre tasti capacitivi – chi vuole può disattivarli e affidarsi esclusivamente a quelli software, a schermo. Back e Task Manager sono rappresentati con un puntino bianco, mentre Home riprende il logo dell'azienda – che dovrebbe essere l'impronta delle dita di una mano destra, per chi se lo fosse chiesto.
Lo schermo da 5 pollici è protetto da vetro Dragontrail (vedi anche: Dragontrail sfida Gorilla glass: chi è il più resistente?)
Nell'insieme il design del BQ Aquaris X5 è davvero notevole, per non dire eccellente. Lo smartphone dà l'impressione di essere solidissimo, e la cornice in allumino è perfettamente integrata nel design. Non si sente la mancanza della curvatura 2.5D nel vetro, mentre la cover posteriore anti impronte è un piccolo bonus a cui diamo un caloroso benvenuto.

Vale la pena notare che nella confezione non c'è il caricatore, ma solo il cavo micro USB. Una scelta insolita ma tutto sommato sensata: quasi tutti noi abbiamo un caricatore inutilizzato in un cassetto, e così non ne avremo un altro da aggiungere alla collezione o da trasformare istantaneamente in un rifiuto inquinante; a tal proposito, chi è interessato può leggersi la politica ambientale di BQ. Non c'è nemmeno il classico paio di auricolari; sicuramente aiuta a contenere il prezzo, ma chi non ne possiede già dovrà mettere in conto una spesa aggiuntiva.