Nokia tornerà nel mercato degli smartphone. Se ne parlava già lo scorso novembre, ma a quanto pare il piano è all'ordine del giorno e potrebbe diventare più concreto già all'inizio del prossimo anno.

A guidare la nuova venuta nel settore dell'azienda finlandese, secondo le fonti di Ina Fried su Re/code, sarà Nokia Technologies, la più piccola delle tre unità che compongono l'azienda dopo la vendita della divisione mobile a Microsoft.

"Nokia Technologies è meglio nota come il braccio che concede in licenza l'enorme portfolio dell'azienda che consta di oltre 10.000 brevetti", sottolinea la fonte. L'azienda ha già dimostrato di voler far altro che riscuotere solo dalle proprietà intellettuali, e infatti sono già due i prodotti sfornati: lo Z Launcher e N1, un tablet Android venduto solo in Cina con marchio Nokia anche se da un'altra azienda (Foxconn).

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La stessa tattica dovrebbe essere usata anche per il ritorno nel settore degli smartphone. Quindi Nokia si occuperà di progettazione, ma non di produzione, vendita e distribuzione, che saranno affidate ad altri.

"Nokia è rimasta in silenzio sul proprio lavoro perché aspetta che termini il suo contratto con Microsoft che le impedisce di vendere qualsiasi telefono sotto il marchio Nokia fino alla fine dell'anno o concedere in licenza il brand per l'uso su telefoni fino ad almeno il terzo trimestre del prossimo anno", sottolinea Ina Fried.

Ma c'è molto altro che bolle in pentola. L'azienda avrebbe numerosi altri progetti aperti, di diverso genere, incluso qualcosa che riguarda la realtà virtuale. Ovviamente in Finlandia tengono le bocche cucite, ma promettono di "espandersi in un nuove entusiasmanti aree… con un focus sul favorire le capacità umane in un mondo connesso".

Non è chiaro se la fusione tra Nokia e Alcatel-Lucent potrà avere qualche ripercussione su questi piani, ma l'idea che Nokia possa tornare al settore consumer, seppur con tutti i "se" e "ma" del caso è davvero affascinante, anche perché si tratta di una delle poche grandi realtà del settore tecnologico europeo, in un mondo in cui la tecnologia è quasi sempre proveniente dagli Stati Uniti o dall'area asiatica.