TCL Communication ha scelto la vetrina del Mobile World Congress 2019 per presentare in anteprima mondiale la sua nuova tecnologia DragonHinge per smartphone flessibile. I modelli mostrati sono dei prototipi che integrano un meccanismo che permette allo schermo di piegarsi in vari modi.

Quando si parla di smartphone pieghevoli i problemi da risolvere sono essenzialmente tre: display, meccanismo e software. TCL ha superato il primo ostacolo grazie alla collaborazione con CSOT – sussidiaria di TCL – che ha creato su misura i pannelli AMOLED sui quali è stato sperimentato il secondo punto.

È qui che entra in gioco la nuova tecnologia. Si tratta di un puro meccanismo fatto di tantissimi ingranaggi che si muovono facendo flettere il display senza che possa subire danni. Resta solamente il problema software che verrà risolto nel momento in cui Google – con Android – renderà l’esperienza utente completa anche per gli smartphone pieghevoli.

Facendo riferimento ai prezzi dei device flessibili dei concorrenti (Samsung Fold costa più di 2000 euro), TCL afferma che non è quello il loro posizionamento e che vogliono mantenere i prezzi bassi anche con questi smartphone caratterizzati da un nuovo form factor. Le soluzioni proposte sono diverse come potete vedere dalle foto presenti all’interno dell’articolo. C’è lo smartphone che si piega a libro o quello che si flette come i più tradizionali cellulari con chiusura a conchiglia.

Ora hanno un hardware da cui partire per la progettazione ma non sappiamo su quale soluzione ricadrà la scelta. L’azienda prevede di lanciare il suo primo smartphone flessibile per il prossimo 2020 e chissà se non sceglierà nuovamente la fiera catalana per l’annuncio.

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