Smartphone usati dai bimbi: ecco l’algoritmo per proteggerli
Un algoritmo in grado di riconoscere se a sbloccare lo smartphone è un adulto o un bambino, attivando in questo secondo caso tutti i blocchi necessari ai contenuti. È questo il progetto messo a punto dall'Università della Sud Carolina e dalla Zhejiang University cinese, che sarà presentato oggi alla conferenza Hotmobile in Arizona.
L'algoritmo si basa sulle differenze gestuali. I bambini, avendo mani più piccole, toccano inevitabilmente un'area più piccola dello schermo, operando dei gesti più corti per lo sblocco, digitano più lentamente e impiegandoci più tempo per iniziare a scrivere dopo aver sbloccato il dispositivo.

Sono stati effettuati dei test sul campo con bambini di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, e adulti tra 20 e 64 anni, a cui sono stati fatti utilizzare degli smartphone per compiere determinate osservazioni. Ne è scaturito un algoritmo in grado di identificare l'età dell'utente con una precisione dell'84% con un singolo sblocco, una percentuale che sale al 97% dopo otto sblocchi.
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Com'è noto, molte applicazioni per smartphone integrano funzionalità di "parental control". Queste però necessitano l'attivazione da parte di un genitore, senza dimenticare come i bambini possano imparare facilmente a disattivarle. L'algoritmo invece agisce in maniera automatica e garantisce un maggior livello di sicurezza in tal senso.

Insomma, un progetto davvero significativo, che potrebbe trovare larga applicazione in ambito smartphone. Del resto, la facilità di accesso, per i bambini, a determinati contenuti attraverso i dispositivi mobili rappresenta una delle criticità di questi prodotti. Chissà che la definitiva soluzione non possa arrivare grazie a questo algoritmo, che comunque rimane sperimentale, almeno allo stato attuale delle cose.
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