La prima estetica di Android
- Pagina 1 : Storia di Android: le prime versioni e l’interfaccia grafica
- Pagina 2 : Bugdroid
- Pagina 3 : Cupcake e Donut
- Pagina 4 : La prima estetica di Android
- Pagina 5 : Open-Source Android
- Pagina 6 : Cosa fare oggi con uno smartphone Android 1.x?
- Pagina 7 : Il Motorola Droid
- Pagina 8 : Prossimo episodio: Android diventa grande
La prima estetica di Android
Al contrario di quanto accade con iOS, Android non prevedeva rigide linee guida per il design, ed è stato così fino a tempi relativamente recenti.
Queste prime versioni di Android avevano un aspetto basilare e pragmatico, con uno stile che derivava direttamente dalle versioni del 2007 e 2008. Android era passato da un dock delle applicazioni e una barra di stato scura, in stile Blackberry, a toni più chiari, con un tema più luminoso e un drawer più facile da riconoscere.
Nonostante qualche ritocco questo giovane Android era ancora un OS progettato da ingegneri, con molte icone ed elementi grafici che sembravano strappati da un sistema desktop dei primi anni 2000. La grafica era sempre a bassa risoluzione (d'accordo con la risoluzione degli schermi di allora), ma sembrava anche radicata nel passato molto più di quanto sembrasse votata al futuro.
Per esempio l'icona del telefono, che ricorda uno di quei modelli da ufficio tipici degli anni 90, o in generale le icone isometriche con le loro ombre. L'uso di cornici simili a quelle presenti su Windows dava ai pulsanti e all'interazioni un sapore stantio, da vecchia scuola. iOS, in contrasto, aveva scelto la strada dello scheumorfismo, ma soprattutto un design che sembrava diretto da una mano più ferma e sicura; l'interfaccia utente di Apple s'ispirava per molti aspetti a quella di OS X.
Sorprende anche rilevare quanto poco siano cambiati i tratti estetici fondamentali dalla versione 1.0 fino alla 2.2, nota come Froyo e uscita oltre un anno e mezzo più tardi. Solo le pubblicazioni successive di Gingerbread, Honeycomb e infine Ice Cream Sandwich, nonché l'assunzione dell'ex designer Palm Matias Duarte, avrebbero gradualmente fatto di Android un sistema che riconosce l'importanza del design. Ma è un'altra storia, che racconteremo nelle prossime settimane.
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